L’amore di predilezione e l’ingratitudine.
Ad una gratuita predilezione divina, alle affettuose ed incessanti cure paterne, ad una “vigna” accuratamente preparata per portare frutti al tempo del raccolto, corrisponde una assurda e feroce ingratitudine. È la storia del popolo d’Israele e i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Insorge la violenza e la vendetta: “Cercavano di catturarlo”. Ognuno di noi è una “vigna” amata e curata dal Signore! Sin dal nostro concepimento siamo stati dotati di tutti i doni e di tutti i talenti necessari per essere fecondi e portare frutto moltiplicando i doni. Tutti deve mirare ad una definitiva conquista, ad un approdo, ad un Regno dove i frutti maturano per l’eternità: è il regno di Dio. l’ingratitudine, la mancata corrispondenza alla divina predilezione merita l’inevitabile perdita dei doni, che vengono trasferiti a chi ne sa trarre frutto. “Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». È quanto sta per accadere al popolo d’Israele, che dopo aver atteso il Messia, ora che è venuto, è tra loro, lo rigettano e lo perseguitano. Ciò accade ancora quando noi non sappiamo comprendere ed apprezzare i doni di Dio, quando alla gratuità dei doni corrisponde la nostra ingratitudine, il rifiuto volontario dei favori divini, talvolta fino al disprezzo. Quale responsabilità dinanzi a Dio! A noi che abbiamo avuto di più con la fede, con i sacramenti, con le innumerevoli grazie, verrà chiesto di più nel giudizio finale; Gesù ci dice che i talenti, le mine, tutti i doni debbono crescere e moltiplicarsi per la gloria di Dio e per la nostra santificazione. E ci ammonisce: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci”. Anche la santa quaresima è una perla preziosa da coltivare, un tempo sacro che ci viene dato per camminare verso la Pasqua.
Il proposito del giorno: ricordati dei doni di Dio! Ripeti più spesso il tuo grazie.