Fonte dell’articolo silvestrini.org
Amarci a vicenda, come egli ci ha amati.
Amare significa volere veramente il bene dell’altro. Gesù ci ha amati così profondamente da donare la sua stessa vita per noi: questo è l’amore più grande, l’amore che salva. Dove l’amore è reciproco, lì nasce l’amicizia, e proprio questo il Signore oggi ci rivela: «Voi siete miei amici». Non ci tratta come servi, ma come amici, intimi del suo cuore. E all’amicizia si risponde: con la fedeltà, con il desiderio sincero di conoscere la sua volontà e metterla in pratica. Se ci sforzeremo di vivere così, non saremo più semplici discepoli, ma amici veri di Cristo, destinatari della sua confidenza, partecipi del suo amore, eredi della sua gioia. Egli ci ha scelti, ci ha chiamati, ci ha amati per primi. E ci invia, perché portiamo frutto, un frutto che rimane nel tempo e nell’eternità. E ci assicura che ciò che chiederemo al Padre nel suo nome, ci sarà concesso. Non stanchiamoci, allora, di chiedere i doni dello Spirito, anzi, invochiamoli con insistenza, come figli che bussano fiduciosi alla porta del cuore del Padre. Perché nell’amore di Cristo tutto ci è dato, e tutto ci viene restituito in abbondanza.