Fonte dell’articolo silvestrini.org
Solo tu hai parole di vita, di vita eterna.
In questi giorni la Liturgia ci fa incontrare i grandi profeti dell’Antico testamento. Osèa oggi invita a tornare al Signore: l’invito è caratteristico della spiritualità della Quaresima che celebriamo; si tratta della conversione. “Preparate le parole da dire e tornate al Signore; dìtegli: Togli ogni iniquità; accetta ciò che è bene e ti offriremo il frutto delle nostre labbra”. La fiducia del credente è situata in Dio, e non nelle realtà terrene. Tutto sarà rinnovato, in un’atmosfera paradisìaca: “Sarò come rugiada per Israele; esso fiorirà come un giglio e metterà radici come un albero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’ulivo e la fragranza del Libano”. L’avvicinarsi della Pasqua stimola il ricordo del paradiso perduto e la volontà di scegliere nuovamente, in conseguenza di causa, l’unico vero Dio, perché solo il Signore ha parole di vita eterna. Anche Matteo ricorda il celebre monito: “Ascolta, Israele, il Signore Dio nostro è l’unico Signore”. Da questo atto di fede si incontrano i precetti dell’amore di Dio e del prossimo, come giustamente ripetuto dallo scriba che desiderava capire l’essenziale della Legge mosaica. Chi vive questo dinamismo, trova Dio. “Non sei lontano dal regno di Dio, gli dice”. Fare la volontà di Dio equivale a costruire in quel modo solido l’orizzonte dell’esistenza, con tutto il cuore, tutta la mente, tutta le forze. Ecco per noi il tempo propizio per riscoprire le vere parole della vita eterna.