Fonte dell’articolo silvestrini.org
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
Il brano del Vangelo ci propone un invito pressante ad essere perfetti sulla similitudine del Padre celeste, cosa che ci sembra alquanto assurda, non certo per saggia prudenza, ma per mancanza di conoscenza. Questa scalata la portiamo dentro di noi fin dal principio. Adamo ed Eva si sono lasciati coinvolgere dalla proposta del tentatore: “Sarete come déi”. Hanno sbagliato solo la strada per diventarlo, nel progetto di Dio c’era. Ora a noi viene concessa tale similitudine all’interno di una alleanza e nel dono di una consacrazione battesimale, che ci uniforma a Cristo e ci rende partecipi del popolo sacerdotale. Siate perfetti – ci dice Gesù – come è perfetto il Padre vostro celeste. Quale è dunque la perfezione che noi dobbiamo imitare? Quella dell’amore, perché Egli è Amore! Chi per natura è amore, non può non amare. Dio continua il suo dono anche verso coloro che non lo amano. Ne abbiamo una prova inconfutabile: il Padre ha cambiato il furore omicida degli uomini su di Sé e sul proprio Figlio in dono di vita, vita divina, per tutti e per sempre. Ecco perché Gesù ci raccomanda – cosa che ha fatto sempre per noi – di amare i nemici, di pregare per i persecutori, di non far del bene soltanto a quelli da cui l’abbiamo ricevuto. In questo modo possiamo verificare se il nostro amore può assomigliare a quello del Padre che fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi. Siamo coscienti di essere abbastanza lontani nei fatti da questo stile di vita. Tuttavia siamo nella Sua scuola. Siamo nella Sua grazia. Siamo suoi figli nel Figlio. Non abbiamo forse il suo Spirito in noi che chiama Dio, Padre? La Quaresima è il momento per ricuperare la nostra dignità cristiana e tendere a méte spirituali che paiono irraggiungibili, se non fossimo sostenuti dalla tenerezza di Dio. Per grazia siamo stati generati conformi all’immagine del Figlio.