Vangelo del giorno Mercoledì 22 giugno 2022, XII Settimana Tempo Ordinario

Fonte dell’articolo silvestrini.org

Testi Sacri Holyart.it

Una indelebile impronta di autenticità.

Suscitano ammirazione ed invidia coloro che possono presentarsi al mondo e poter dire agli uomini di parlare in nome di Dio. Si dotano di una garanzia di verità inconfutabile perché annunciano i pensieri dell’onnipotente, dell’onnisciente, che nessuno oserebbe contestare. Lo stesso Signore, nel corso della storia, incessantemente ha cercato e trovato uomini particolarmente sensibili alla sua voce e li ha inviati per rivelarsi e per indicarci la via del ritorno dopo la defezione del peccato: sono i profeti di cui leggiamo gli annunci nella scrittura sacra. Quanti però arbitrariamente, non per mandato divino, ma solo per propria presunzione, si sono presentati a proclamare con inganno le proprie parole, i personali annunci. È praticamente innumerevole ed ininterrotta la schiera dei falsi profeti; hanno infestato il campo del Signore come la gramigna mescolata al buon grano. Hanno l’arte della seduzione e riescono sempre ad attrarre un buon numero di ingenui e di sbandati. Per questo Gesù ammonisce i suoi: «Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci». La veste di pecora da l’immagine della mansuetudine: i modi sono accattivanti, il linguaggio è persuasivo per chi non sa guardare dentro e scoprire che sotto le mentite spoglie si nasconde un lupo rapace. Sono «ladri» e «mercenari» e non pastori. «Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». «Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde». Ora comprendiamo meglio il criterio di scelta che Gesù ci detta: «Dai loro frutti li riconoscerete». L’impronta di autenticità per riconoscere i veri profeti e smascherare i falsi, sono i loro frutti, cioè o vivono in piena coerenza con quello che annunciano e sono perciò conformati a Cristo nella santità, oppure «dicono e non fanno», come i farisei al tempo di Gesù. Come la verità viene a galla, anche la menzogna non può restare sempre nascosta.

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11919 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.