Fonte dell’articolo silvestrini.org
E farà festa perché l’ha trovata…
“Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà forse le novantanove sui monti e andrà cercare quella che si è smarrita?”. Nella società odierna, caratterizzata anche da tanti sprechi, una sola pecora non varrerebbe la pena mettersi a cercarla. Ma in questo esempio emerge l’amore e l’attenzione che questo pastore ha nei confronti delle sue pecore e quindi ogni sua pecora è unica. Infatti l’amore rende ogni cosa unica e consente di avere anche una lettura diversificata del mondo che ci circonda. Gesù, è il buon pastore per eccellenza che ci ama di un amore che non si arrende davanti alla nostra miseria, che ci viene a cercare, che non smette di farlo finché non ci ha ritrovati. Gesù nel Vangelo di oggi ci dice che Dio è “antropomorfico” perché è un Dio vicino a noi, che fa strada con noi, si preoccupa di noi perché non è un “motore immobile” come lo avrebbe detto Aristotele. Ecco un motivo di più in questo tempo di Avvento di lasciarsi trovare da Lui. Se noi lo stiamo cercando, perché è Lui che ha messo dentro di noi questa sana inquietudine, anzi è Lui che ci sta cercando di più. Ed è proprio l’essenza di questo tempo di Avvento, Dio che ci viene incontro mediante suo figlio diletto. “Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite”. Penso che sia la gioia la causa principale dell’amore. Infatti, Dio ci ama e prova infinita gioia nel cercarci e nel trovarci come emerge nel Vangelo di oggi.