
Fonte dell’articolo silvestrini.org
Siamo nel cuore della settimana santa e Giuda già mercanteggia il prezzo dell’Agnello di Dio, che toglierà i peccati del mondo: “Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”. Gesù diede il grande annunzio, dicendo che il Padre Lo glorificherà subito! E si trattava di una glorificazione particolare. Con la corona speciale, quella delle spine, con lo scettro speciale, quello di una canna, con il trono speciale che è sia il patibolo, sia l’altare, sia trono. Ma la glorificazione di Cristo è la liberazione dell’umanità intera dalla schiavitù del peccato e dal satana. Pietro dichiara: “Signore, darò la mia vita per te! E Gesù: “Darai la tua vita per Me… non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte! Come infatti avvenne. Intanto Giuda andò dai capi dei sacerdoti e disse: “Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?”. E pattuirono per trenta monete d’argento. Non potete servire due padroni: o adoreremo Dio, o il denaro! Giuda ha scelto il denaro. E Gesù tuona, addoloratissimo: “Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di Lui, ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo e se non fosse mai nato!”. Giuda chiaramente è il traditore della persona di Cristo! E’ significativo il dialogo: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose Gesù: «Tu l’hai detto». Perché il dialogo si ripete ogni volta tradiamo il Cristo con il peccato. “io non vi condanno, sono i vostri peccati che già vi condannano”. La nostra forza è però in quel Legno, trono e altare, e ponte che lega la terra con il cielo, il Legno che ci dà la salvezza.