Vangelo del giorno Liturgia della settimana :: Commento :: Domenica 13 aprile 2025

Fonte dell’articolo silvestrini.org

La Via ardua dei risorti.

Il trionfo, le festose acclamazioni, gli osanna, l’esaltante entrata messianica di Gesù a Gerusalemme, la benedizione delle palme e subito dopo, con il racconto della passione, l’inizio della settimana santa, l’ultimo tratto che ci conduce alla Pasqua: tutto questo celebriamo in questa domenica. Il significato della palma è quello della vittoria, dell’ascesa, della rinascita e dell’immortalità. Dopo aver anche noi, con le palme in mano, cantato ed osannato al Re dei re, all’eccelso Signore nostro, giunti all’altare del Sacrificio, ci sopraggiunge un momento di amara delusione e un pungente rimprovero: perché quel corteo si è così rapidamente dileguato? Perché gli osannanti sono di nuovo tornati tra i dispersi? Perché a quegli osanna fa seguito il coro assordante dei «crucifiggi»? Perché il nostro Re e Signore che ha predicato e dato amore deve morire come un malfattore, vittima dell’odio e della ferocia umana? «Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello!» L’Onnipotente Signore, fonte inesauribile di vita, vuole darci contemporaneamente la misura della sua infinita misericordia e indurci a comprendere tutto il peso del nostro peccato. Scopriamo così che la passione del Figlio di Dio, nei suoi tratti essenziali, contiene e racchiude in sé tutta la storia del mondo, la storia di tutti e di ognuno di noi: una storia che è intessuta di amore e di odio, di peccato e di ribellioni, di bene e di male, di giustizia, d’innocenza e di condanne, e di assurde violenze. Soltanto alla fine della passione possiamo intravedere dalla croce spoglia l’approdo a cui Dio ci vuole condurre. Allora ci è dato di comprendere a pieno il significato di quella solenne dichiarazione di Gesù: «Io sono la Via». Seguendolo nel momentaneo trionfo, seguendolo poi coraggiosamente per la via della passione, scoprendo il dono di poter condividere con Lui la nostra personale e umana sofferenza, ci troviamo immessi nella Via, ci caliamo nel mistero di quella morte e sentiamo vivo in noi il pulsare intenso della croce e della vita. Le due passioni, la Sua e la nostra, si sono fuse in un indissolubile connubio. Sì, tutto si volge verso una universale e cosmica risurrezione, che è però potentemente personale: è questa la Verità che supera il dolore, la croce, la sofferenza, che dà significato e speranza dopo il percorso breve della vita. Dobbiamo attendere ancora qualche giorno e poi scopriremo esultanti come, il cero pasquale, la Luce di Cristo, la luce ravvivata della nostra fede, squarcia le tenebre, rischiara il buio della chiesa, rasserena le coscienze e fa brillare le supreme certezze. Illumina di Cielo il nostro mondo!
Afferma la tua fede: «Io credo, risorgerò».

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Informazioni su Giuseppe Maisto 2043 Articoli
P. Giuseppe Maisto è nato a Napoli il 26-09-1986, ha conosciuto i passionisti con una missione della sua parrocchia e nel 2015 ha cominciato il cammino di formazione nella comunità di Bari. P. Giuseppe è stato ordinato sacerdote il 9 settembre 2023 a Napoli, è ritornato nella comunità di San Gabriele a partire da ottobre 2023 con il ruolo di Viceparroco.