Fonte dell’articolo silvestrini.org
San Bonifacio
Vescovo e Martire (Memoria obbligatoria)
BIOGRAFIA
Nacque in Inghilterra circa l’anno 673; si fece monaco nel monastero di Exeter e nel 719 partì per la Germania a predicare la fede e in questa predicazione raccolse grandi frutti. Consacrato vescovo resse la Chiesa di Magonza, scelse dei compagni e con loro fondò o rinnovò chiese in Baviera, Turingia e Franconia, tenendo anche concilii e promulgando leggi. Mentre stava evangelizzando i Frisoni, fu ucciso dai pagani nel 754 e il suo corpo fu sepolto nel monastero di Fulda.
MARTIROLOGIO
Memoria di san Bonifacio, vescovo e martire. Monaco di nome Vinfrido, giunto a Roma dall’Inghilterra fu ordinato vescovo dal papa san Gregorio II e, preso il nome di Bonifacio, fu mandato in Germania ad annunciare la fede di Cristo a quelle genti, guadagnando moltitudini alla religione cristiana; resse la sede di Magonza e da ultimo a Dokkum tra i Frisoni, nell’odierna Olanda, trafitto con la spada dalla furia dei pagani, portò a compimento il martirio.
DAGLI SCRITTI…
Dalle «Lettere» di san Bonifacio, vescovo e martire
La Chiesa é come una grande nave che solca il mare del mondo. Sbattuta com’é dai diversi flutti di avversità, non si deve abbandonare, ma guidare.
Grandi nocchieri furono i primi padri, quali Clemente e Cornelio e moltissimi altri a Roma, Cipriano a Cartagine e Atanasio ad Alessandria. Essi al tempo degli imperatori pagani, governavano la nave di Cristo, anzi la sua carissima Sposa. Insegnarono, combatterono, faticarono e soffrirono fino a dare il loro sangue.
Al pensiero di queste cose e di altre simili, timore e spavento mi hanno invaso e quasi mi hanno sopraffatto (cfr. Sal 54, 6) le tenebre dei mie peccati.
Perciò avrei voluto abbandonare del tutto il timone della Chiesa, se avessi trovato precedenti simili nei Padri o nelle Sacre Scritture. Ma non potendolo fare, l’anima mia stanca ricorre a colui che per mezzo di Salomone dice: «Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri» (Pro 3, 5-6). Ed altrove: «Il nome del Signore é una torre fortissima. Il giusto vi si rifugia ed é al sicuro» (Pro 18, 10).
Stiamo saldi nella giustizia e prepariamo le nostre anime alla tentazione per ottenere l’appoggio di Dio e diciamogli: «O Signore, tu sei stato per noi rifugio di generazione in generazione» (Sal 89, 1).
Confidiamo in lui che ha messo sulle nostre spalle questo peso. Ciò che noi da soli non siamo capaci di portare, portiamolo con il suo auto. Egli è onnipotente e dice: «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11, 30).
Stiamo saldi nella battaglia fino al giorno del Signore, perché ci sono venuti addosso giorni di angustia e di tribolazione. Moriamo, se Dio vorrà, per le sante leggi dei nostri padri, per poter conseguire con essi l’eredità eterna.
Non siamo dei cani muti, non siamo spettatori silenziosi, non siamo mercenari che fuggono il lupo, ma pastori solleciti e vigilanti sul gregge di Cristo.
Predichiamo i disegni di Dio ai grandi e ai piccoli, ai ricchi e ai poveri. Annunziamoli a tutti i ceti e a tutte le età finché il Signore ci darà forza, a tempo opportuno e importuno, a quel modo che san Gregorio scrisse nella sua «Regola Pastorale».
NOTA DEL MESSALE
Vinfrido, nome che papa Gregorio II mutò in Bonifacio (Wessex, Regno Unito, 675 ca. – Dokkum, Paesi Bassi, 754), fu monaco nell’abbazia di Nursling (Regno Unito). Di qui, secondo la tradizione del monachesimo insulare, iniziò a peregrinare nel continente europeo. Inviato dal papa come missionario tra le popolazioni germaniche, quindi eletto arcivescovo, operò in Assia e Turingia, fondando diverse diocesi e monasteri. In età già avanzata iniziò una missione tra i Frisoni, ma vi trovò la morte per mano di predoni. Fu sepolto a Fulda (Germania).
Dal Comune dei martiri: per un martire oppure dal Comune dei pastori: per i missionari.