Vangelo del giorno I Santi del giorno – 2024-03-21 – Monastero S.Vincenzo M.

Fonte dell’articolo silvestrini.org

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Transito di San Benedetto

Nell’Ordine Benedettino (Memoria silvestrina) – Patronato: Patrono d’Europa

BIOGRAFIA

Il 21 marzo si celebra il “transito”, cioè l’anniversario della morte del fondatore, del restauratore e propagatore della disciplina monastica in occidente, San Benedetto. La tradizione vuole che Benedetto abbia voluto morire nell’oratorio, fortificato dalla celebrazione eucaristica, alzando le mani al cielo nella preghiera e sostenuto dai suoi discepoli. Una duplice visione, contemporanea e in luoghi diversi svelò ai sui discepoli l’ingresso di Benedetto nell’Eterna Gloria: una strada adorna di drappi e sfolgorante di innumerevoli luci lo accolse verso il Cielo. Anche questa mirabile morte lo ha fatto invocare, dalla pietà cristiana come patrono dei moribondi. Oggi lo ricordiamo come patrono degli esorcisti e co-patrono d’Europa. La vita di questo meraviglioso santo è raccontata da San Gregorio Magno.

MARTIROLOGIO

A Montecassino, anniversario della morte di san Benedetto, abate, la cui memoria si celebra l’11 luglio.

DAGLI SCRITTI…

Dalla «Regola» di san Benedetto, abate
Non antepongano a Cristo assolutamente nulla.

Prima di ogni altra cosa devi chiedere a Dio con insistenti preghiere che egli voglia condurre a termine le opere di bene da te incominciare, perché non debba rattristarsi delle nostre cattivi azioni dopo che si è degnato di chiamarci ad essere suoi figli. In cambio dei suoi doni, gli dobbiamo obbedienza continua. Se non faremo così, egli come padre sdegnato, sarà costretto a diseredare un giorno i suoi figli e, come signore tremendo, irritato per le nostre colpe, condannerà alla pena eterna quei malvagi che non l’hanno voluto seguire alla gloria. Destiamoci, dunque, una buona volta al richiamo della Scrittura che dice: È tempo ormai di levarci dal sonno (cfr. Rm 13, 11). Apriamo gli occhi alla luce divina, ascoltiamo attentamente la voce ammonitrice che Dio ci rivolge ogni giorno: «Oggi se udite la sua voce non indurite i vostri cuori» (Sal 94, 8). E ancora: «Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese» (Ap 2, 7).
E che cosa dice? Venite, figli, ascoltate, vi insegnerò il timore del Signore. Camminate mentre avete la luce della vita, perché non vi sorprendono le tenebre della morte (cfr. Gv 12, 35). Il Signore cerca nella moltitudine del popolo il suo operaio e dice: C’è qualcuno che desidera la vita e brama trascorrere giorni felici? (cfr. Sal 33, 13). Se tu all’udire queste parole rispondi: Io lo voglio! Iddio ti dice: Se vuoi possedere la vera e perpetua vita, preserva la lingua dal male e le tue labbra non pronunzino menzogna: fuggi il male e fa’ il bene: cerca la pace e seguila (cfr. Sal 33, 14-15). E se farete questo, i miei occhi saranno sopra di voi e le mie orecchie saranno attente alle vostre preghiere: prima ancora che mi invochiate dirò: Eccomi.
Che cosa vi è di più dolce, carissimi fratelli, di questa voce del Signore che ci invita? Ecco, poiché ci ama, ci mostra il cammino della vita. Perciò, cinti i fianchi di fede e della pratica di opere buone, con la guida del vangelo, inoltriamoci nelle sue vie, per meritare di vedere nel suo regno colui che ci ha chiamati. Ma se vogliamo abitare nei padiglioni del suo regno, persuadiamoci che non ci potremo arrivare, se non affrettandoci con le buone opere. Come vi è uno zelo cattivo e amaro che allontana da Dio e conduce all’inferno, così c’è uno zelo buono che allontana dai vizi e conduce a Dio e alla vita eterna. In questo zelo i monaci devono esercitarsi con amore vivissimo; e perciò si prevengano l’un l’altro nel rendersi onore, sopportino con somma pazienza le infermità fisiche e morali degli altri, si prestino a gara obbedienza reciproca. Nessuno cerchi il proprio utile, ma piuttosto quello degli altri, amino i fratelli con puro affetto, temano Dio, vogliano bene al proprio abate con sincera e umile carità.
Nulla assolutamente anteponiamo a Cristo e così egli, in compenso, ci condurrà tutti alla vita eterna.

Stans in oratorio. Preghiera a San Benedetto

Stando in piedi nell’Oratorio, in mezzo ai discepoli che lo sorreggevano, l’uomo di Dio, Benedetto, fortificato dal Corpo e dal Sangue del Signore, a mani alzate, nella preghiera rese lo spirito a Dio e fu visto salire al cielo per una via adorna di drappi e sfolgorante di innumerevoli luci.

V. Glorioso sei apparso al cospetto di Dio,
R. Per questo il Signore ti ha rivestito di gloria.

Preghiamo

O Dio, che hai ornato la preziosa morte del nostro santo Padre Benedetto do così insegni favori, concedici che, celebrandone la memoria, nella nostra morte siamo difesi dalla sua beata presenza contro le insidie del nemico. Per Cristo nostro Signore.

Letture proprie:

Gen. 12,1-4; Sal. 1; Giov.17,20-26 o Mt 19,27-29

DA VEDERE (links esterni):

 

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Informazioni su Giuseppe Maisto 1327 Articoli
P. Giuseppe Maisto è nato a Napoli il 26-09-1986, ha conosciuto i passionisti con una missione della sua parrocchia e nel 2015 ha cominciato il cammino di formazione nella comunità di Bari. P. Giuseppe è stato ordinato sacerdote il 9 settembre 2023 a Napoli, è ritornato nella comunità di San Gabriele a partire da ottobre 2023 con il ruolo di Viceparroco.