Fonte dell’articolo silvestrini.org
Beata Vergine Maria del Santo Rosario
(Memoria obbligatoria)
BIOGRAFIA
Questa celebrazione fu istituita da san Pio V per commemorare la vittoria navale riportata dai cristiani nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca (inizialmente si diceva “Santa Maria della Vittoria”) e attribuita all’aiuto della Santa Madre di Dio invocata con la recita del rosario. Questa commemorazione è di incitamento per tutti a meditare sui misteri di Cristo sotto la guida della beata Vergine Maria, la quale fu associata in modo tutto speciale ai misteri di Gesù. Dobbiamo recitare il rosario adagio, con devozione, e mentre ripetiamo l’Ave Maria, il pensiero deve meditare i misteri assegnati per ogni decina e trarre da essi i principali insegnamenti pratici.
La festività odierna venne estesa nel 1716 alla Chiesa Universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da san Pio X nel 1913. In Italia la Madonna del Rosario è molto venerata nel Santuario di Pompei.
MARTIROLOGIO
Memoria della beata Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e resurrezione del Figlio di Dio.
DAGLI SCRITTI…
Dai “Discorsi” di san Bernardo, abate
Bisogna meditare i misteri della salvezza
Il Santo che nascerà da te, sarà chiamato Filgio di Dio (cfr. Lc 1, 35), fonte della sapienza, Verbo del Padre nei cieli altissimi. Il Verbo, o Vergine santa, si farà carne per mezzo tuo, e colui che dice: “Io sono nel Padre e il Padre é in me” (Gv 10, 38) dirà anche: “Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo” (Gv 16, 28). Dunque “In principio era il Verbo”, cioé già scaturiva la fonte, ma ancora unicamente in se stessa, perché al principio “Il Verbo era presso di Dio” (Gv 1, 1), abitava la sua luce inacessibile. Poi il Signore cominciò a formulare un piano: Io nutro progetti di pace e non di sventura (cfr. Ger 29, 11). Ma il progetto di Dio rimaneva presso di lui e noi non eravamo in grado di conoscerlo. Infatti: Chi conosce il pensiero del Signore e chi gli può essere consigliere? (cfr. Rm 11, 24). E allora il pensiero di pace si calò nell’opera di pace: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14); venne ad abitare particolarmente nei nostri cuori per mezzo della fede. Divenne oggetto del nostro ricordo, del nostro pensiero e della nostra stessa immaginazione.
Se egli non fosse venuto in mezzo a noi, che idea si sarebbe potuto fare di Dio l’uomo, se non quella di un idolo, frutto di fantasia? Sarebbe rimasto incomprensibile e inacessibile, invisibile e del tutto inimmaginabile. Invece ha voluto essere compreso, ha voluto essere veduto, ha voluto essere immaginato. Dirai: Dove e quando si rende a noi visibile? Appunto nel presepio, in grembo alla Vergine, mentre predica sulla montagna, mentre passa la notte in preghiera, mentre pende sulla croce e illividisce nella morte, oppure mentre, libero tra i morti, comanda sull’inferno, o anche quando risorge il terzo giorno e mostra agli apostoli le trafitture dei chiodi, quali segni di vittoria, e, finalmente, mentre sale al cielo sotto i loro sguardi.
Non é forse cosa giusta, pia e santa meditare tutti questi misteri? Quando la mia mente li pensa, vi trova Dio, vi sente colui che in tutto e per tutto é il mio Dio. E’ dunque vera sapienza fermarsi su di essi in contemplazione. E’ da spiriti illuminati riandarvi per colmare il proprio cuore del dolce ricordo del Cristo.(Disc. “De aquaéductu”; Opera omnia, edit. Cisterc. 5 [1968] 282-283)
Beata Maria Vergine del Rosario.
Festa istituita dal Papa San Pio V nel 1572, a ricordo della vittoria navale del 7 ottobre 1571 riportata dalle forze cristiane sui turchi minacciosi, vittoria attribuita dal santo pontefice all’intercessione di “Maria aiuto dei Cristiani” invocata contemporaneamente dalle confraternite del Rosario.
Il brano evangelico lucano che la liturgia propone per la memoria di oggi, ritrae Maria SS.ma nel momento inaspettato e incomprensibile da parte umana, in cui l’angelo Gabriele annuncia alla Vergine di Nazaret che sta per divenire la madre di Dio fatto uomo. E’ il momento sublime della grandezza di Maria, “benedetta fra tutte le donne”. E’ l’inizio dell’interminabile catena delle “grandi cose” che l’Onnipotente ha compiuto in lei, nella sua assimilazione totale a Cristo suo figlio.
Avendo ricordo della celebrazione di questa festa con il Santo Padre Giovanni Paolo II in visita al santuario di Pompei, ormai qualche anno fa, sfogliamo la sua bella enciclica del 16 ottobre 2002, intitolata “Rosarium Virginis Mariae”, mettendoci con lui “alla scuola di Maria”, perché occupi anche in noi un posto importante nella nostra vita spirituale. Ai noti cinque misteri della gioia, del dolore e della gloria il Papa, ha voluto aggiungere quelli della luce, anello mancante nella nostra meditazione sulla vita di Gesù.
Sulla preghiera del rosario, “compendio del Vangelo”, si è formata la spiritualità delle nostre famiglie passate, raccolte nel silenzio serale avanti al quadro della Vergine in profonda meditazione. Se ne sente ora la mancanza, se ne vedono tristemente i risultati: l’invadente televisore strozza i sentimenti familiari, separa i cuori. Rimettiamoci sotto il manto di Maria, “madre, maestra, guida”, che sostiene il fedele con la sua intercessione potente.
DA VEDERE (links esterni):