Fonte dell’articolo silvestrini.org
San Domenico
Sacerdote (Memoria obbligatoria)
BIOGRAFIA
1170-1221. Nativo di Calaruega in provincia di Burgos (Vecchia Castiglia), era canonico regolare agostiniano nella cattedrale di Osma; nel 1203 accompagnò il suo vescovo nel sud della Francia, a quel tempo devastato degli albigesi. Domenico iniziò il suo apostolato tra gli eretici, che sarebbe durato tutta la vita e nel 1206 riuscì ad aprire a Prouille un convento per monache convertite dall’eresia albigese. Esso fu il germe del suo ordine di frati conosciuto come frati predicatori, che Domenico mandò ovunque a predicare e ad insegnare. L’Ordine fu approvato nel 1216 e in pochi anni si diffuse in tutta Europa. Con il suo fascino personale san Domenico si conquistò l’entusiastico affetto dei suoi seguaci; morì a Bologna e fu canonizzato nel 1234.
MARTIROLOGIO
Memoria di San Domenico, sacerdote, che, canonico di Osma, umile ministro della predicazione nelle regioni sconvolte dall’eresia albigese, visse per sua scelta nella più misera povertà, parlando continuamente con Dio o di Dio. Desideroso di trovare un nuovo modo di propagare la fede, fondò l’Ordine dei Predicatori, al fine di ripristinare nella Chiesa la forma di vita degli Apostoli, e raccomandò ai suoi confratelli di servire il prossimo con la preghiera, lo studio e il ministero della parola. La sua morte avvenne a Bologna il 6 agosto.
DAGLI SCRITTI…
Dalla «Storia dell’Ordine dei Predicatori»
O parlava con Dio, o parlava di Dio
Domenico era dotato di grande santità ed era sostenuto sempre da un intenso impeto di fervore divino. Bastava vederlo per rendersi conto di essere di fronte a un privilegiato della grazia. V’era in lui un’ammirabile inalterabilità di carattere, che si turbava solo per solidarietà col dolore altrui. E poiché il cuore gioioso rende sereno il volto, tradiva la placida compostezza dell’uomo interiore con la bontà esterna e la giovialità dell’aspetto. Si dimostrava dappertutto uomo secondo il Vangelo, nelle parole e nelle opere. Durante il giorno nessuno era più socievole, nessuno più affabile con i fratelli e con gli altri. Di notte nessuno era più assiduo e più impegnato nel vegliare e pregare.
Era assai parco di parole e, se apriva la bocca, era o per parlare con Dio nella preghiera o per parlare di Dio. Questa era la norma che seguiva e questa pure raccomandava ai fratelli. La grazia che più insistentemente chiedeva a Dio era quella di una carità ardente, che lo spingesse a operare efficacemente alla salvezza degli uomini. Riteneva infatti di poter arrivare a essere membro perfetto del corpo di Cristo solo qualora si fosse dedicato totalmente e con tutte le forze a conquistare anime. Voleva imitare in ciò il Salvatore, offertosi tutto per la nostra salvezza.
A questo fine, ispirato da Dio, fondò l’Ordine dei Frati Predicatori, attuando un progetto provvidenziale da lungo accarezzato. Esortava spesso i fratelli, a voce e per lettera, a studiare sempre l’Antico e il Nuovo Testamento. Portava continuamente con sé il vangelo di Matteo e le lettere di san Paolo, e meditava così lungamente queste ultime da arrivare a saperle quasi a memoria. Due o tre volte fu eletto vescovo; ma egli sempre rifiutò, volendo piuttosto vivere con i suoi fratelli in povertà. Conservò illibato sino alla fine lo splendore della sua verginità.
Desiderava di essere flagellato, fatto a pezzi e morire per la fede di Cristo. Gregorio IX ebbe a dire di lui: «Conosco un uomo, che seguì in tutto e per tutto il modo di vivere degli apostoli; non v’é dubbio che egli in cielo sia associato alla loro gloria».(Libellus de Principiis O.P:; Acta canoniz. sancti Dominici; Monumenta O.P. Mist. 16, Romae 1935, pp. 30 ss., 146-147).
Nota dal messale
Domenico (Caleruega, Spagna, 1170 ca. – Bologna, 6 agosto 1221) fu canonico della cattedrale di Osma (Spagna). Al diffondersi del movimento ereticale dei Catari o Albigesi, nel Sud della Francia, si dedicò con grande impegno alla difesa dell’ortodossia, svolgendo in povertà evangelica un’assidua predicazione radicata nell’intima unione con Dio e sostenuta da un’intensa devozione mariana. Fondò a Tolosa l’Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani) approvato da papa Onorio III nel 1216, affinché, formati mediante una profonda vita spirituale e rigorosi studi teologici, rinnovassero la predicazione apostolica, a vantaggio di tutta la Chiesa.
Beata Mary Mackillop
In Australia (Memoria facoltativa)
BIOGRAFIA
Mary nacque a Melbourne, Australia nel 1842, prima figlia di Flora e Alessandro Mackillop. La sua non fu mai una vita facile e il suo cammino fu irto di ostacoli. Ma Mary fu coraggiosa ed ebbe fede in Dio che la guidò in tempi vorticosi. Prima che compisse i venti anni, Mary sapeva che Dio la chiamava, ma fu solo verso i 24 anni che ella ne prese coscienza pienamente. La sua vocazione fu quella di aprire scuole per i poveri nel Sud dell’Australia. E divenne fondatrice delle “Sorelle di San Giuseppe del Sacro Cuore”. Il suo apostolato le portò molta gioia, insieme a tanti dolori che ella offrì a Dio, a cui rimase sempre fedele fino alla morte avvenuta nel 1909. Riconoscendone la santità Giovanni Paolo II l’ha dichiarata beata nel 1995 a Sydney.
MARTIROLOGIO
A Sydney in Australia, beata Maria della Croce (Maria Elena) MacKillop, vergine, che fondò la Congregazione delle Suore di San Giuseppe e del Sacro Cuore e la governò tra molteplici difficoltà e oltraggi.