Vangelo del giorno I Santi del giorno – 2023-02-08 – Monastero S.Vincenzo M.

Fonte dell’articolo silvestrini.org

Testi Sacri Holyart.it

San Girolamo Emiliani

(Memoria facoltativa)

BIOGRAFIA

Nato a Venezia da nobile famiglia (1486), dopo aver esercitato la carriera militare in un momento in cui la sua città si opponeva alle truppe di Massimiliano I, fino a essere imprigionato nella difesa di una fortezza, Girolamo Miani (anche Emiliani) fu liberato per intercessione della Vergine. Pensò agli orfani, e fondò il primo orfanotrofio retto con concezioni moderne, dove i ragazzi, oltre che essere accolti o mantenuti, venivano messi in condizione di apprendere un mestiere e di affrontare la vita.
Morì nella pesta del 1537, con gli occhi e le mani rivolti al cielo e invocando i nomi di Gesù e di Maria.

MARTIROLOGIO

San Girolamo Emileani, che, dopo una giovinezza violenta e lussuriosa, gettato in carcere dai nemici, si convertì a Dio; si dedicò, quindi, appieno, insieme ai compagni radunati con lui, a tutti i miserabili, specialmente agli orfani e agli infermi; fu questo l’inizio della Congregazione dei Chierici Regolari, detti Somaschi; colpito in seguito dalla peste mentre curava i malati, morì a Somasca vicino a Bergamo.

DAGLI SCRITTI…

Dalle «Lettere ai suoi confratelli» di san Girolamo Emiliani
Dobbiamo confidare soltanto nel Signore
Carissimi fratelli in Cristo e figli dell’Ordine dei Servi dei poveri.
Il vostro povero padre vi saluta e vi esorta a perseverare nell’amore di Cristo e nella fedele osservanza della legge cristiana, come vi ho mostrato con le parole e con le opere quando ero in mezzo a voi, in modo che il Signore sia glorificato in voi per mezzo mio.
Il nostro fine è Dio, fonte di tutti i beni, e dobbiamo confidare soltanto in lui e non in altri, come diciamo nella nostra preghiera. E il nostro misericordioso Signore, volendo accrescere la vostra fede (senza la quale, come dice l’evangelista, Cristo non poté operare molti miracoli) ed esaudire la vostra preghiera, ha stabilito di servirsi di voi poveri, maltrattati, afflitti, stremati di forze, disprezzati da tutti e privati della stessa mia presenza corporale, ma non dello spirito del vostro povero e amatissimo e dolce padre.
Perché vi abbia trattato così, egli solo lo sa; tuttavia possiamo individuare tre cause. Anzitutto il Signore nostro benedetto vi avverte che vuole accogliervi tra i suoi figli diletti, purché perseveriate nelle sue vie: così infatti si è comportato con i suoi amici e li ha resi santi.
La seconda causa è questa, che desidera vivamente che voi sempre più confidiate in lui e non in altri, perché, come ho detto, Dio non compie le sue opere in coloro che rifiutano di porre soltanto in lui tutta la loro fede e speranza, ma ha sempre infuso la pienezza della carità in coloro che erano dotati di grande fede e speranza, e in essi ha compiuto grandi cose. Perciò se sarete ricchi di fede e di speranza, egli stesso, che esalta gli umili, farà in voi grandi cose. Dunque, portando via da voi me e qualunque altro a voi gradito, vi imporrà di scegliere fra queste due cose: o allontanarvi dalla fede e ritornare alle cose del mondo, o rimanere saldi nella fede e così essere approvati da lui.
Ed ecco la terza causa: Dio vi vuole provare come l’oro nel crogiolo. Infatti le scorie dell’oro sono distrutte dal fuoco, ma l’oro buono rimane aumenta di valore. Allo stesso modo Dio si comporta con il servo buono che spera e rimane fermo in lui nelle tribolazioni. Dio lo solleva e di quelle cose che per suo amore ha abbandonato, gli darà il centuplo in questo mondo e la vita eterna nel futuro.
In questo modo egli si è comportato con tutti i santi. Così fece con il popolo d’Israele dopo quanto aveva sofferto in Egitto: non solo infatti lo trasse fuori di là con tanti prodigi e lo nutrì con la manna nel deserto, ma gli concesse anche la terra promessa.
Se pertanto anche voi sarete costanti nella fede contro le tentazioni, il Signore vi concederà pace e riposo a tempo debito in questo mondo, e per sempre nell’altro.

Nota dal messale

Girolamo Miani, o Emiliani (Venezia, 1486 – Somasca, Lecco, 8 febbraio 1537), castellano della Serenissima, fatto prigioniero e prodigiosamente liberato, si pose al servizio dei poveri e degli infermi; ebbe cura degli orfani e delle prostitute. Dopo aver operato in diverse città, fondò a Somasca la «Compagnia dei servi dei poveri», detti poi Chierici Regolari di Somasca.

Dal Comune dei santi: per gli educatori, p. 756.

Colletta

O Dio, Padre di misericordia, che hai dato agli orfani san Girolamo [Emiliani] come sostegno e padre, concedi a noi per sua intercessione di custodire fedelmente lo spirito di adozione, per il quale ci chiamiamo e siamo realmente tuoi figli. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

 

Santa Giuseppina Bakhita

vergine (Memoria facoltativa)

BIOGRAFIA

Bakhita, ovvero «Fortunata» (Darfur, Sudan, 1869 – Schio, Vicenza, 1947), fu il nome assegnato a una bambina africana, rapita e venduta come schiava da mercanti. Dopo esser stata di proprietà di vari padroni, fu acquistata dal console italiano a Karthoum il quale la condusse con sé a Venezia. Conobbe la fede cattolica e ricevette il Battesimo, assumendo il nome di Giuseppina. Entrata fra le Canossiane, visse a Schio, dove si distinse per la grande carità verso i bisognosi.

Colletta propria

O Dio, che hai elevato santa Giuseppina [Bakhita] dalla misera condizione di schiava alla dignità di figlia tua e sposa di Cristo, concedi che, sul suo esempio, seguiamo con amore fedele il Signore Gesù crocifisso e, dediti alle opere di misericordia, perseveriamo nella carità. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Dal Comune delle vergini: per una vergine

 

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11919 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.