Fonte dell’articolo silvestrini.org
Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo.
“Ascoltate la mia voce. Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo”. Con questa invocazione Geremia invita all’ascolto. Ma la sordità di Israele alla voce di Dio, già udita sul monte Sinai, è un rimprovero ripetuto: “La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca”. L’ingratitudine è palese; neppure i profeti sono stati ascoltati. Lo stesso profeta rimane tuttavia fedele alla sua missione, pur essendo deluso da tale rifiuto e dalla mancanza di coerenza nell’impegno. Ecco allora il salmo che ci sprona: “Ascoltate oggi la voce del Signore, non indurite il vostro cuore”. La Quaresima ci provoca a ricordare i benefici ricevuti da Dio e a comportarci di conseguenza. Il testo del Vangelo di Luca invece è centrato sulla vigilanza necessaria per resistere al male. Due atteggiamenti incompatibili si oppongono: o con il demonio, o con Cristo. Se Gesù compie miracoli e, in concreto, se libera gli indemoniati, non può essere accusato di complicità con il diavolo. Dio agisce in Gesù: “se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio”. Il “dito di Dio”, secondo la spiegazione dei Padri, significa lo Spirito santo. Si inizia una epoca nuova, segnata dalla libertà, e impegnata nell’annunzio della salvezza. “Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde”. Con Dio non è possibile una fedeltà intermittente o parziale; l’assoluto è un valore decisivo che si ricerca in modo continuativo. Questo tempo particolare nella Chiesa ci provoca a scegliere decisamente la parte di Dio, per ispirazione dello Spirito santo e a rispondere ogni giorno alla sua chiamata.