
Fonte dell’articolo silvestrini.org
Sorgente di acqua che zampilla per l’eternità.
Il Vangelo di San Giovanni presenta gli incontri di Gesù con personaggi diversi. Sono sempre incontri significativi e che cambiano la vita di chi riconosce in Gesù il vero profeta e colui che può guarire il corpo e l’anima. In questa domenica del periodo quaresimale, la liturgia ci presenta uno di questi incontri. Siamo nella Samarìa, nell’ora più calda della giornata e vicino ad un pozzo. Gesù, stanco del viaggio, chiede dell’acqua ad una donna. Questa richiesta, che serve a soddisfare una necessità di Gesù, che come uomo soffre il caldo e la sete, è una provocazione. Nel colloquio che segue, Gesù parte dalle necessità materiali e arriva diretto al cuore della sua interlocutrice. La donna riconosce in Gesù il vero profeta. Non rimane indifferente a questo personaggio e desidera aprirsi completamente a Gesù, fiduciosa della sua azione sanante. Il discorso si apre ad un livello diverso, oggi si direbbe che diventa teologico. La conoscenza di Dio passa attraverso l’esperienza umana che però è ricca dalla grazia e dalla misericordia di Dio. La donna samaritana si rende perfettamente conto che ormai la sua vita non potrà più essere quella di prima ed è pronta a diventare ella stessa portatrice dell’annuncio di salvezza; ha sperimentato di persona cosa significhi incontrare Gesù, nella possibilità di un riscatto vero della propria vita. Gesù ha letto il cuore della donna e ne ha scoperto una profonda positività ed un desiderio vero di quell’acqua non materiale che è il segno efficace della conversione. Il nostro incontro con Gesù, sia anch’esso improntato dallo stesso desiderio. Chiediamo in questo tempo di grazia a predisporci con sentimenti giusti nell’incontro. Cerchiamo, quindi con fiducia Dio, nella nostra vita quotidiana, fiduciosi nel porla nella mani del Signore.
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