
Fonte dell’articolo silvestrini.org
Il Vangelo di questa seconda domenica di avvento ci consenta di riflettere sulla figura di Giovanni il Battista. Infatti, Giovanni predica la conversione e opera un battesimo che prepari la gente ad accogliere il Signore. E tutta la scena si gioca nel deserto. Il deserto, lo sappiamo, è un luogo molto pericoloso ma ha anche dei pregi. Infatti è uno luogo di solitudine quindi molto favorevole per l’incontro con Dio nella preghiera. Ecco perché proprio nel deserto Giovanni invita alla conversione perché il regno dei cieli è vicino. Giovanni, con tanta umiltà, si definisce voce di uno che è Parola: Gesù. Uno su cui, come dice il profeta Isaia nella prima lettura, si poserà lo spirito del Signore, lo spirito di sapienza e intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. E uno che viene a ristabilire l’ordine primordiale… ecco perché la stessa profezia diceva che il lupo dimorerà insieme con l’agnello, il leopardo si sdraierà accanto al capretto… Giovanni, nella sua missione però non si limita solo a quest’invito alla conversione, ma la sua stessa vita vissuta nell’ascesi radicale fa emergere tale cammino di conversione. Infatti, il suo vestito, il suo mangiare, evoca una persona che vive la dimensione che il deserto stesso offre. Proprio grazie a questo, e non solo, Giovanni ispirava fiducia. Ecco perché la gente veniva da lui in gran numero per farsi battezzare. Nella sua missione Giovanni non guardava nessuno in faccia ecco perché non aveva paura di scagliarsi contro i farisei e i sadducei, cioè i potenti del tempo, perché si sentivano al sicuro. Quindi questo messaggio di Giovanni è anche valido per noi. La conversione non è altra cosa che vivere nella verità e nella trasparenza, cambiare vita, lasciando da parte tutto quello che ci può allontanare da Dio. Quindi in questa seconda domenica di Avvento, Giovanni ci invita a svegliarci da ogni sonno e a prendere sul serio la nostra vita di fede. Amen!