Fonte dell’articolo silvestrini.org
Custodire e meditare, almeno ogni tanto…
Con ragione c’è da chiederci cosa ci riserverà questo nuovo anno. È questa forse la chiave che può aiutare a leggere il Vangelo odierno. Ci piacerebbe sapere che cosa ci riserva il futuro ma resta pur sempre un mistero da scoprire. Purtroppo, senza il volere di nessuno, per alcuni di noi questo potrebbe essere l’ultimo anno, ma per ciascuno è importante che il tempo che iniziamo non passi senza tirare fuori una parte migliore di noi. Penso che sia questo il motivo per cui che la liturgia ci fa meditare il primo dell’anno nuovo il ricordo della Maternità di Maria, perché ogni mistero ha bisogno di senso. “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. A volte mi chiedo se è veramente il tempo che passa oppure siamo noi che passiamo? Certo che tutto scorre, le cose, gli eventi, ma l’unica cosa che forse dovremmo imparare a fare è comportarci come Maria: custodire e meditare, almeno ogni tanto, tutto nel nostro intimo. Lei è la Madre di Dio! Diceva il professore di Mariologia che “questo non serve semplicemente ad accumulare un’informazione teologica giusta, ma a suggerirci che la vita va vissuta con la pazienza di una donna che aspetta un bambino. Lei lo sa che lì dentro c’è una vita, ma non sa ancora nulla di essa. Al momento può solo custodire”. Anche noi, come avevo detto all’inizio, non sappiamo che cosa ci riserverà questo nuovo anno, possiamo però imparare da Maria a custodire. Non basta più vivere oppure fare le nostre previsioni che a volte deludono. Siamo invece chiamati a trattenere in noi e meditare le cose perché il tempo è giudice giusto, tutto prima o poi “viene a galla”. Purtroppo oggi siamo presi dalle frenesie e spesso tropo superficiali… quindi sarebbe un ottimo proposito per questo nuovo anno riscoprire la nostra interiorità. Perché “solo chi coltiva seriamente l’interiorità scopre in fondo di essa la vita spirituale”. Buon anno sotto la protezione di Maria Santissima! Amen.