Vangelo del giorno 2025-07-04 – Commento di Venerdì

Fonte dell’articolo silvestrini.org

"Seguimi!" ||| Si china sui malati il Signore Gesù. Viene a chiamare a sé i dispersi e i lontani affinché si formi un solo ovile sotto un solo pastore. La forza della sua voce non ha limiti: egli chiama chi vuole con toni imperativi per esprimere la sua signorìa sull’uomo e l’intensità dell’amore che gli vuole manifestare. Oggi si accosta a un pubblicano seduto al banco delle imposte. È Matteo che racconta la sua chiamata con sorprendente semplicità: Gesù, passando, lo vide e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Sono tutti interessanti i particolari del racconto: c’è un uomo seduto, legato alla sua realtà umana, al suo mestiere, probabilmente non apprezzato da molti; c’è Gesù che passa e pone il suo sguardo su di lui. È, da quello che segue, uno sguardo di misericordia e di amore. Ci ricorda un episodio analogo quando, dopo il dialogo con il giovane ricco: «Gesù, fissatolo, lo amò». È una costante in Cristo: il suo sguardo è sempre espressione di compiacenza, di misericordia, di predilezione. Sembra quasi che egli voglia così prima aprirsi un varco nel cuore dell’uomo per poi scandire il suo invito e fare la sua chiamata. Lo deduciamo dalla prontezza della risposta e anche dal convito festoso che segue. Ci sono però i soliti guastafeste, gli scribi e i farisei, i quali, chiusi nella loro visione purista ed elitaria, non vogliono comprendere che il Regno di Dio è aperto a tutti, senza riserva alcuna. Matteo, protagonista del felice incontro, trae dalla sua storia motivi di insegnamenti perenni ed universali e raccoglie dalla bocca di Cristo la sua dichiarazione finale, che smentisce i contestatori e riapre i cuori di tutti alla festa senza fine: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Ecco finalmente la grande apertura di cui avevamo bisogno per comprendere appieno la missione di Cristo e l’infinita misericordia del Padre. Così è stata abbattuta la barriera del peccato, così abbiamo potuto comprendere il valore e la gioia del perdono, gratuitamente offerto, perché redenti da Cristo. Così si è riaccesa la speranza anche per i più lontani, così le porte del Regno si sono riaperte per tutti. Per quei gesti di misericordia abbiamo visto, e vediamo ogni giorno, ritornare affaticati e logori tanti figli che si erano allontanati dalla casa paterna; così, come è avvenuto per Matteo, abbiamo scorto nella schiera dei chiamati tanti e tante provenienti da esperienze mondane di ogni genere e recuperati da quello sguardo di Cristo e sollecitati da quel «Seguimi». Ci ha scelti dalla schiera dei malati e dei peccatori perché, a nostra volta, avessimo il cuore sempre aperto alla misericordia.

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Informazioni su Giuseppe Maisto 2244 Articoli
P. Giuseppe Maisto è nato a Napoli il 26-09-1986, ha conosciuto i passionisti con una missione della sua parrocchia e nel 2015 ha cominciato il cammino di formazione nella comunità di Bari. P. Giuseppe è stato ordinato sacerdote il 9 settembre 2023 a Napoli, è ritornato nella comunità di San Gabriele a partire da ottobre 2023 con il ruolo di Viceparroco.