Fonte dell’articolo silvestrini.org
Il primato dell'amore. ||| Il Vangelo ci narra del riscatto e della riabilitazione di Pietro. Alla triplice negazione, l’apostolo, su esplicita richiesta del Signore – “Mi ami tu più di costoro?” – fa seguire una triplice e umile affermazione di fede e di amore. Gesù aveva detto che chi vuole essere il primo deve essere l’ultimo di tutti e il servo di tutti. Lui stesso si era prostrato, come l’infimo dei servitori, a lavare loro i piedi. Ora è la volta del principe degli apostoli: tocca a lui sperimentare l’umiltà e dichiarare senza esitazioni il suo amore e la sua fedeltà al Maestro. “Tu sai che ti amo”, afferma Pietro. “Pasci le mie pecore”, ribadisce il Signore. È così che è riaffermato e conferito in pienezza a Pietro, e ai suoi successori, il primato nella Chiesa. È così che quel dono, senza perdere il suo aspetto giuridico, si adorna delle doti migliori, quelle dell’incondizionata fedeltà e dell’amore profondo a Cristo. È su questa scia che si stanno muovendo i Pontefici, i successori di Pietro. Questa è la via che potrà fare della Chiesa un solo ovile sotto un solo pastore, nella perfetta unità per cui lo stesso Gesù ha pregato.