Vangelo del giorno 2025-04-07 – Commento di Lunedì

Fonte dell’articolo silvestrini.org

Io muoio innocente. ||| Il sangue innocente, da Caino ai nostri giorni, scorre ininterrottamente nel mondo. Le umane sentenze, i giudizi e le condanne, condizionati anche da false coscienze e da false testimonianze, sono spesso ingiusti e mendaci e, di conseguenza, la colpa e la pena vanno a cadere spesso sull’innocente. In questo nostro mondo la prepotenza e l’ingiustizia pare possano trionfare indisturbate. Il re Davide implora: «Con gli uomini di sangue non perder la mia vita». La figura di Giobbe, poi, è l’esempio tipico dell’innocente duramente provato. Misteriosamente, talvolta pare che lo stesso Dio diventi complice di ingiuste condanne: «Al Signore è piaciuto prostrarlo con la sofferenza». Per questo sorge l’annoso interrogativo: se Dio è buono, come può permettere la sofferenza degli innocenti? Ecco: «Per te io sopporto l’insulto e la vergogna mi copre la faccia; sono diventato un estraneo ai miei fratelli, uno straniero per i figli di mia madre». Noi credenti, sorretti dalla fede in Dio, il vero sommo Giusto, siamo certi del trionfo della divina giustizia, e non soltanto in quella finale, che scandirà la sorte di ognuno per l’eternità, ma anche in quella terrena. In Cristo e nella sua passione troviamo l’unica, inequivocabile, ultima risposta: la sofferenza, la passione, la morte e la risurrezione dell’Innocente, vissuta fino in fondo, dona a tutti gli esseri umani la leggerezza di un’innocenza ritrovata. Il sangue di Gesù è «più eloquente di quello di Abele»: suscita la venuta di Dio sulla terra come sorgente inesauribile di una nuova vita. La prima lettura di oggi: Susanna, giovane, molto bella e pia, viene concupita da due vecchi, eletti giudici: respinti, l’accusano pubblicamente di adulterio. Dal tribunale viene riconosciuta colpevole e condannata a morte mediante lapidazione: un’accusa ingiusta, due false testimonianze, la condanna dell’innocente! Ma a questo punto si insorge Daniele: ispirato, ristabilisce la giustizia. I giudici iniqui e falsi vengono condannati. Dal Vangelo emergono due grandi verità: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Cristo, Luce del mondo e testimone che incarna in sé la triplice Verità, che sgorga dall’unione perfetta nella Trinità beata. Viene poi messa in evidenza la falsità dei soliti scribi e farisei, falsi e mendaci come gli accusatori della casta Susanna.
Un ottimo proposito: non giudicare!

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Informazioni su Giuseppe Maisto 2043 Articoli
P. Giuseppe Maisto è nato a Napoli il 26-09-1986, ha conosciuto i passionisti con una missione della sua parrocchia e nel 2015 ha cominciato il cammino di formazione nella comunità di Bari. P. Giuseppe è stato ordinato sacerdote il 9 settembre 2023 a Napoli, è ritornato nella comunità di San Gabriele a partire da ottobre 2023 con il ruolo di Viceparroco.