
Fonte dell’articolo silvestrini.org
Sento compassione per questa folla… ||| Gesù ci mostra un sentimento nobile, profondamente umano, che si traduce in prontezza a servire e donarsi. È la volontà di guardare l’altro come se stessi, rinunciando alla superiorità, per mettersi al servizio. Nel Vangelo di oggi, Gesù manifesta questa umanità con un gesto che lo rende vicino ai nostri dolori e alle nostre sofferenze. È umano nel senso più profondo: riconosce chi ha davanti come un soggetto d’amore, non un oggetto da sfruttare. È umano perché crea un nuovo legame di solidarietà tra gli uomini. Ma è anche divino. Divino perché questo sentimento viene da Dio. Divino perché Gesù rende grazie sui sette pani e pochi pesci, opera il miracolo della moltiplicazione e ci invita a contemplare più profondamente il Mistero di Cristo. La compassione di Gesù è il preludio della sua Passione. Dio sente le nostre sofferenze e ci dona la sua Passione. La compassione di Cristo ha un duplice movimento: da Dio all’uomo, assumendo tutte le passioni umane, e dall’uomo a Dio, per partecipare alla sua Passione. È qui, nella compassione umana e divina, che troviamo il senso delle nostre celebrazioni eucaristiche. L’Eucaristia è l’incontro tra Dio e l’uomo: un incontro di amore, salvezza e redenzione. Offriamo sull’altare la nostra vita. Affidiamola a Gesù, perché la benedica e la inserisca nel suo progetto d’amore.