
Fonte dell’articolo silvestrini.org
Nessuno è profeta in patria! ||| Quanto Gesù fa è sotto gli occhi di tutti, le sue parole tutti le ascoltano, gli stessi testimoni però giungono spesso a conclusioni contrastanti e opposte. Lo stupore e la meraviglia non costituiscono da soli un valido elemento di giudizio, occorre ben altro per comprendere il messaggio di Cristo. Senza la fede tutto viene ridotto a categorie umane, troppo al disotto delle dimensioni di Dio. Le affermazioni degli ascoltatori di Cristo, sembrerebbero inizialmente scaturire da valutazioni positive: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani?». Vengono quindi riconosciute al Figlio di Dio doti eccezionali e incomprensibili di sapienza, le sue mani operano evidenti e incontestabili prodigi, ma poi, nonostante ciò, tutto viene fatto ripiombare pesantemente entro i limiti umani: «Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». Gesù non è più il Messia, l'inviato del Padre, non è più colui che compie prodigi ed è adorno di divina sapienza, ma semplicemente il “figlio del carpentiere”. Molti di coloro che giungono a tale mortificante conclusione sono, tra l'altro, compatrioti e conoscenti di Gesù e alcuni della sua famiglia. Dovrebbero quindi essere più ben disposti ad ascoltarlo ed accoglierlo, ma nessuno è profeta in patria. È l'errore che ancora ai nostri giorni capita a chi vorrebbe ridurre tutto ciò che è di Dio ai limiti angusti della ragione umana. Sono ancora molti coloro che, privi di fede, azzardano giudizi e sentenze sull'operato di Dio, di Cristo e dalla sua Chiesa. Assomigliano a degli astrologi sprovveduti, che pretendono di scrutare i cieli senza dotarsi di strumenti idonei.