Fonte dell’articolo silvestrini.org
Adorare il Signore in spirito e verità… ||| Celebriamo oggi la festa della dedicazione della Basilica lateranense, tempio di pietre che simboleggia in modo mirabile il tempio spirituale della Chiesa intera. Ormai, il luogo nuovo in cui adorare il Padre, è il Corpo del Cristo risorto. Già l'accennava Gesù stesso nella diatriba con i giudei, offesi grandemente per aver scacciato dal tempio i venditori di animali e cambiavalute. Essi chiedevano un segno perché avesse fatto quel gesto così violento. E Gesù rispose con un segno profetico: “Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere”. Ma egli parlava del tempio del suo corpo…, così ricordarono i discepoli il fatto dopo la sua risurrezione. Nel colloquio con la donna samaritana, del brano evangelico alternativo, riaffiora il medesimo concetto. Alla domanda dove si doveva adorare Dio: sul monte Gàrizim o in Gerusalemme, Gesù, pur sapendo che la salvezza verrà dai giudei, si mette al di sopra di quelle questioni. Il luogo in cui l'uomo può entrare in contatto con Dio non è Gerusalemme né il monte Gàrizim, ma la persona di Gesù. “E' giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”. Dio è Spirito e Vita, come è amore e luce. I suoi adoratori non si prostrano con sacrifici ed olocausti, ma si elevano a lui in Spirito, come figli amati che sanno amare. Nello Spirito, che è la vita di tutto, abbiamo comunione con il Padre e i fratelli. Quella di oggi è una festa del Figlio di Dio che si è fatto uomo, ha messo la sua tenda – il suo Corpo – tra noi. Le chiese di pietra sono un segno di questa sua presenza: è lui che vi parla, dà se stesso in cibo, presiede la comunità raccolta in preghiera. Nella festa della dedicazione della Basilica Lateranense, ogni comunità locale, oltre a esprimere la propria comunione con la Sede di Pietro, ricorda e celebra anche la dedicazione della propria chiesa locale, piccola o grande che sia. Gesù insegna che il tempio di Dio è, innanzitutto, il cuore dell'uomo che accoglie la sua Parola. E ogni qual volta questa Parola sarà accolta, dice Gesù: “Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.