Fonte dell’articolo silvestrini.org
Si mise a servili. ||| Gesù interviene ancora per guarire; stavolta lo fa in una casa a lui familiare. Entra nell'abitazione di San Pietro e viene informato della malattia della suocera. La malattia è sempre un pericolo. E Gesù non interviene, come altre volte nelle situazioni drammatiche. Guarisce la suocera di San Pietro semplicemente prendendola per mano. E ancora abbiamo un insegnamento per noi. Guardiamo da un lato la tenerezza del gesto di Gesù e dall'altro la risposta pronta della suocera. Il gesto di Gesù è delicato e in sintonia con l'ambiente; non ci sono demòni da scacciare, non vi sono ossessi da calmare o paralitici da guarire. La suocera è poi riconoscente di questa particolare attenzione e la sua disponibilità, pronta al servizio, è segno di ospitalità, gratitudine, riconoscenza e consapevolezza, che quello di Gesù non è una semplice guarigione ma un gesto di salvezza. Tutte le azioni di Gesù sono azioni salvifiche che devono avere una risposta pronta. L'azione di Dio è un dono gratuito ma se ad essa non corrisponde una risposta adeguata dell'uomo non ci può essere garanzia di salvezza. È un bell'insegnamento per noi ed una indicazione per la nostra vita. Sappiamo riconoscere, infatti, l'agire salvifico di Gesù Cristo? È l'invito ad alzare i nostri cuori al Signore in un perenne rendimento di grazia. È l'apertura della nostra vita all'azione dello Spirito. Il servizio pronto della suocera di San Pietro è l'esortazione che anche la nostra vita sia aperta con la stessa disponibilità e la stessa generosità. In ciò troviamo la vera risposta alla grazia donata. L'amore e la grazie che Dio ci dona si devono tramutare in amore e riconoscenza verso i fratelli.