Fonte dell’articolo silvestrini.org
Và dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto. ||| Il miracolo descritto oggi, così movimentato e, per certi versi paradossale, ci fa comprendere in queste parole di Gesù che egli si rivolge all'indemoniato guarito. Il miracolo si svolge nella Decàpoli, nella terra dove regna il paganesimo. Nella scena vi è un contrasto netto del comportamento di questo uomo; prima lo vediamo posseduto da una forza sovrumana, che lo fa vagare tra i sepolcri. In quella regione dobbiamo immaginarci luoghi impervi, solitari ed aspri dove è difficile la sopravvivenza. Dopo il miracolo ritorna in sé, calmo, rivestito ed è pronto per tornare alla sua casa, alle sua attività. Al centro della scena c'è l'intervento portentoso di Gesù. Non fermiamoci a considerarlo un episodio, anche imprevisto, ma poniamolo su un livello esistenziale e notiamo subito che l'esortazione di Gesù è per tutti noi! Dove regna il massimo della incredulità, dove vediamo e scorgiamo elementi che ci fanno pensare ad un nuovo paganesimo, proprio lì è il momento dell'annuncio, lì è il luogo di mostrare la misericordia di Dio. È la vicenda di ognuno di noi. Troppe volte legati da tante preoccupazioni, da tanti affanni, dove la vita sembra, ci faccia vagare nel buio e invece in Cristo troviamo la pace e la possibilità di una vita pienamente vissuta. La salvezza personale diventa, quindi fonte di evangelizzazione, diventa messaggio di speranza.