Fonte dell’articolo silvestrini.org
L’angelo annuncia il Redentore. ||| La nascita straordinaria di Giovanni Battista trova non rari riscontri nell’Antico Testamento, e prepara all’annunciazione di un’altra nascita non soltanto straordinaria ma soprannaturale, divina: la nascita di Gesù. Per la sua incertezza nella fede Zaccaria resterà muto; Maria invece davanti al grande annuncio trova la forza di offrirsi a Dio come umile ma libero strumento del suo piano di salvezza. Per san Luca, le apparizioni di angeli sono il segno che le barriere antiche tra il cielo e la terra sono cadute o almeno stanno per cadere, come in questo caso, e sta per apparire sulla terra degli uomini un’epifania del mondo celeste. I doni di Dio agli uomini sono gratuiti, ma Dio si riserva, talvolta, di chiedere all’uomo la sua interiore ed esteriore partecipazione alla sua opera. Nella prima lettura ci troviamo di fronte ad una pagina letteraria di tipo classico nella Bibbia: il genere delle annunciazioni, sviluppato sempre su di un cliché identico. Dio manifesta la sua forza e la sua onnipotenza attraverso la scelta di strumenti deboli o incapaci. Il quadro descritto dal libro dei Giudici non fa che continuare l’abbozzo della teologia della salvezza e diventa profezia di quella realtà salvifica futura che avrà nel Redentore la sua piena realizzazione. A titolo informativo, il suddetto libro fa parte della riflessione midrascica della storia, ossia un racconto del passato per interpretare l’attualità. Il midrash designa anzitutto un’attività e un metodo di interpretazione della Scrittura che, andando al di là del senso letterale, scruta il testo in profondità allo scopo di attualizzarlo. Il salmo 70 è una limpida preghiera di una persona anziana che trepida per l’immediato domani. Vi troviamo l’affollarsi di ricordi corredate da qualche angoscia e sventura. In ultima analisi, prevale la supplica fiduciosa che apre alla speranza teologale.