Vangelo del giorno 2023-08-18 – Commento di Venerdì

Fonte dell’articolo silvestrini.org

Testi Sacri Holyart.it

Quello che Dio unisce l'uomo non lo separi… ||| L'amore di sua natura è unitivo. Quello che unisce due esseri umani di sesso diverso è anche esclusivo e indissolubile. Questa unione sin dal princìpio, per espresso volere del Creatore, è destinato alla fecondità e all'aiuto reciproco. La fecondità garantisce la crescita e il moltiplicarsi della specie umana, un compito sublìme che mette la creatura in diretta collaborazione con la Fonte stessa della vita. La nostra somiglianza significa concretamente non solo capacità di intendere e di volere, ma anche l'innato moto dell'anima ad amare. Dopo la triste esperienza del peccato gli istinti umani tentano di prendere il sopravvento e far deviare l'amore verso la soddisfazione degli istinti più bassi fino all'uccisione del fratello. Per questo Gesù ha istituito il sacramento del matrimonio affinché ciò che è solo umano e corrotto riceva il sigillo della consacrazione da parte del Signore. Possiamo dire che occorre che quell'àlito puro e intenso, che Dio ha usato per vivificare il nostro corpo, deve ancora soffiare sugli sposi, per renderli capaci di amore, di donazione, di sacrificio, di fecondità e di indissolubilità. Tutto ciò è quello che noi chiamiamo «la grazia» del sacramento. È una grazia che deve essere alimentata dalla preghiera costante dei coniugi. Non è sufficiente quella che viene data gratuitamente il giorno della celebrazione del matrimonio. Quella sacra unione deve essere celebrata e ri-celebrata tante e tante volte. Sono tante le insidie alla fedeltà dei coniugi, ai nostri giorni forse più che in altri tempi, per le facili occasioni di tradimento che accadono. Il rischio più grande, che troppo spesso sta diventando triste realtà, è che l'uomo separa ciò che Dio unisce e allora quella unione che doveva essere fonte di felicità, occasione di aiuto reciproco, scuola di amore per i propri figli, si tramuta in un inferno perché in luogo dell'amore subentra l'odio, la divisione per i coniugi e il disorientamento e il pianto per i figli. Dovremmo aver capito, dopo tante tristi esperienze, che l'amore coniugale e come una lampada ad olio, va alimentata, affinché non si spenga e il suo alimento ottimo è la preghiera fatta insieme.

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11910 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.