
Fonte dell’articolo silvestrini.org
La purezza del cuore… ||| Illusorio pensare che le macchie dell'anima si possano mondare con esterne abluzioni. Scribi e farisei avevano finito per crederci, vittime come erano dei loro esterni formalismi. Si credeva che certe tradizioni ormai avessero il valore di precetto e di conseguenza la loro omissione indurrebbe al peccato. Ecco pronta la insidiosa domanda di alcuni scribi: «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». Gesù ancora una volta tenta di correggere quelle erronee ed inveterate convinzioni: si rivolge alla folla, vittima involontaria anch'essa degli stessi errori e dice: «Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!». I farisei si scandalizzano a quelle parole di Gesù quasi fossero una incentivazione a delinquere. Allora il Maestro deve assumere un tono più duro e severo e vedere quei comportamenti in chiave di salvezza eterna: «Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!». Pietro allora gli disse: «Spiegaci questa parabola». Ed egli rispose: «Anche voi siete ancora senza intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo».