Vangelo del giorno
San Michele, Gabriele e Raffaele
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San Michele, Gabriele e Raffaele
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Chi di voi vuol essere il primo? ||| Si avvicinava la Pasqua, e Gesù si incammina verso Gerusalemme, assieme ai suoi Apostoli, e parla loro di ciò che lo attende là nella Città santa: verrà consegnato ai pagani perché venga deriso, sarà flagellato a sangue e Crocifisso, ma al terzo giorno risorgerà. Ed ecco che Maria Salòme, Madre di Giacomo e di Giovanni, si fa avanti e chiede a Gesù un posto buono, un “posticino” per i suoi due figlioli quando Egli instaurerà il suo Regno. Il suo, da madre, è un modo di ragionare tutto umano, come ancora gli ebrei pensano oggi: verrà il Messia di Dio ed instaurerà un Regno mondiale, universale e potente, così pensano loro. Invece il Regno di Gesù è dentro di noi, nei nostri cuori: è un Regno tutto spirituale, un Regno d’amore e di santità, che durerà in eterno poi nei Cieli. Ed anche Pietro e gli altri Apostoli la pensavano come i due figli di Zebedeo e la loro madre. Infatti essi si sdegnarono contro i due fratelli, e ciò per invidia e gelosia. Ed oggi come ci comportiamo di fronte alla globalizzazione, che non sarà il Regno di Dio, ma il regno di satana e dell’anticristo? “Ma Gesù li chiamò a Sé e disse: “Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così, ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà vostro schiavo”. Si, proprio come Gesù che non è venuto sulla terra per dominarla e per farsi servire, ma per servire e per dare la vita per noi sulla Croce. E questo grande Mistero, d’amore puro, si ripete e si rinnova ogni giorno sull’altare nella Celebrazione della Santa Messa, dove Egli ci nutre ancora della sua Parola e di Sé stesso in Corpo, Sangue Anima e Divinità. Amen. […]
Gn 27, 1-5. 15-29; Sal.134; Mt 9, 14-17. ||| In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano». […]
Col 1, 1-8; Sal.51; Lc 4, 38-44. ||| In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea. […]
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