Udienza Generale
Direttamente da Radio Vaticana l’udienza generale del Papa – un appuntamento settimanale ricca di spunti di riflessione, tutte le informazioni sulle udienze del Papa sono disponibili sul diario delle udienze generali.
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At 11, 1-18; Sal.41-42; Gv 10, 1-10. ||| In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro. Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». […]
Il fine delle nostre opere. ||| O il plauso degli uomini o la ricompensa presso il Padre che è nei cieli: è questa la drastica alternativa che ci pone oggi il Signore. O l’ipocrisia e la platealità per strappare consensi e la futile ammirazione degli uomini, che ci priva però di ogni altro mèrito, o la silenziosa ed umile operosità del bene, che come il seme di evangelica memoria, si nasconde nella terra per portare molto frutto. Gli uomini si fermano alle apparenze, Dio scruta i cuori e vede nel segreto. Gli uomini applaudono per un istante e poi dimènticano, Dio ci garantisce un premio che vale per l’eternità. E’ pressante ai nostri giorni il bisogno di gratificazioni; è indubbio che la lode, l’ammirazione, la fama suscitino in noi interiore godimento. La massificazione al contrario ci fa paura, l’anonimato ci procura angoscia, il sentirsi inutili e dimenticati ci fa piombare nella peggiore solitudine. Ciò accade però solo se non abbiamo messo al primo piano la gloria di Dio e la nostra personale santificazione. La vera umiltà ci consente di scoprire i doni ricevuti, ci rende consapevoli del bene che sappiamo e dobbiamo fare, ci fa godere l’autentica gioia, ma il tutto è poi indirizzato a Dio, che è la fonte del nostro bene. […]
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