Alle 8.30 del 8 settembre 2020, presso l’Hospice “Aurelio Marena” di Bitonto (Ba), è tornato alla casa del Padre P. Claudio Ricci.
Padre Claudio nasce a Massafra (TA) il 14 febbraio 1931 da Antonio e da Marra Angelina. Figlio unico, giovane particolarmente generoso, a circa 20 anni si lascia afferrare dalla bellezza della vocazione passionista durante una Missione al popolo nella sua città e, senza indugio, dopo qualche “segreto” colloquio con il responsabile della Missione, decide di partire sullo stesso pullman con i Padri missionari, lasciando i genitori in un comprensibile sconcerto.
Entra in noviziato a Ceglie Messapica (BR) dove il 30 aprile 1952 emette i voti e, dopo gli studi filosofici a Madonna della Stella (PG) e quelli teologici a Manduria (TA), ivi riceve l’ordinazione sacerdotale il 12 luglio 1959. In diversi anni svolge vari compiti di responsabilità in diverse comunità, ma è nella predicazione che dà il meglio di sé. Particolarmente innamorato della vocazione missionaria nonché spinto da una tenera devozione alla
B.V. Maria “Bambina”, non risparmia energie nel corso della sua vita a “gridare a tutti” l’Amore Crocifisso, nelle Missioni al popolo, nella predicazione di corsi di esercizi spirituali a varie comunità religiose femminili ed ai laici, nel desiderio di accompagnare e formare questi ultimi nella spiritualità passionista, credendo in una Chiesa in cui i laici si sentano in modo autentico protagonisti : obiettivo che molto spesso ha sottolineato nei lunghi anni di permanenza nella comunità parrocchiale di san Gabriele a Bari.
A tal proposito, nel marzo 1995, per celebrare il terzo centenario della nascita di san Paolo della croce, i Passionisti d’Italia realizzano una indimenticabile esperienza di Missione al popolo nella vicaria del quartiere San Paolo, di cui fa parte la nostra parrocchia, con una presenza di circa 100 missionari tra sacerdoti, suore e volontarie laiche passionste. In tale circostanza, P. Claudio è uno degli animatori instancabili nel preparare e realizzare percorsi di formazione missionaria per i laici, chiamati da “protagonisti” ad animare “centri di ascolto”, sostenendo l’importanza di raggiungere la gente nelle case, suscitando dovunque entusiasmo. E tutto ciò si ripeterà in seguito in altre grandi Missioni, come quelle di Cerignola e di Matera.
Il suo sorriso, nella predicazione e nel rapporto con i confratelli e con la gente, è particolarmente contagioso. Padre spirituale, instancabile nel servizio delle confessioni, parla dell’Amore di Dio, come di un amico, di un compagno di viaggio amoroso, riconducendo a Lui anche scettici e “lontani”, con gentilezza e fermezza. Esempio: una sua frase detta al termine della confessione ad un penitente piuttosto incerto e scettico sul suo impegno di “conversione”: “Stai tranquillo! Ti stancherai prima tu di peccare che Dio di perdonarti!”.
Nella predicazione si mostra spesso perso nei suoi pensieri e felice di proclamare il mistero della Croce, il centro di tutta la sua vita. Conclude la sua esperienza terrena vivendo con fede una particolare situazione di sofferenza, che però non gli impedisce di “cantare” il suo inno alla vita!
(P. Carlo Scarogella)