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Vangelo del giorno : 2017-09-22 – Commento di venerdi’

Le collaboratrici di Cristo. ||| È di primaria importanza il ruolo che le donne svolgono nella vita di Gesù. Sappiamo tutti della Madre sua, della Vergine Maria. Quello delle altre donne è meno appariscente di quello degli Apostoli e dei discepoli, ma non per questo meno incisivo. Cristo ha goduto dell’amicizia di alcune di loro, come Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro; più volte egli si ritirava nella casa di Betània con i suoi discepoli e sappiamo in quelle circostanze di tutto lo zelo di Marta e del fervore che animava Maria, assetata della Parola del Signore. A loro restituì vivo il fratello, che da tre giorni era nel sepolcro. Oggi l’evangelista Luca ne menziona altre che erano state beneficate da Gesù: «C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni». È interessante la sottolineatura che Luca fa nel riferirci l’origine e la storia di quelle donne. Alcune di loro sicuramente sarebbero state definite donne non di buona fama e appartenenti a categorie che suscitavano il disprezzo dei Giudei. Gesù ha un modo diverso di accogliere e di scegliere: egli accettando la loro preziosa collaborazione e annoverandole nella sua grande famiglia, vuole sottolineare ancora una volta che i prediletti del cuore sono i lontani che ritornano all’ovile, i peccatori e le peccatrici convertite. La storia conferma che spesso i più ardenti di amore, di gratitudine e di fervore apostolico, sono stati e sono ancora convertiti e convertite; persone che dopo aver sofferto la lontananza dal Signore, hanno poi goduto di un abbraccio di misericordia e si sono visti rivestiti di dignità nuova e ammessi dal Padre celeste al festoso banchetto nella casa paterna. È lo stile di Dio, spesso tanto diverso dalle nostre umane considerazioni. Quelle prime donne hanno poi segnato la storia sia nel testimoniare l’eroico coraggio di seguire Gesù fino al Calvario, mentre gli apostoli erano in fuga, terrorizzati dagli eventi che rischiava di coinvolgerli in prima persona, sia nel primo mattino di pasqua, le prime testimoni del Cristo risorto, ma anche nella schiera innumerevole di tante e tante altre, che si sono consacrate in modo totale ed esclusivo al Signore. […]

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Vangelo del giorno : 2017-05-31 – Commento di mercoledi’

Visitazione della Beata Vergine Maria. ||| Il mese di maggio, in cui in modo particolare ci siamo affidati alla Madonna Santissima, volge al termine. E proprio l’ultimo giorno la liturgia ci propone l’esempio di Maria. Il fondamento della festa è il Vangelo. «Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile». «In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda». Nel dare l’annuncio della prodigiosa maternità di Maria, l’angelo Gabriele l’aveva informata di quanto è già accaduto alla sua parente, ed ecco che la futura Madre del Signore, l’umile ancella, come Lei stessa si è definita, sente il dovere impellente di andare a trovare Elisabetta per darle quell’aiuto di cui ogni mamma ha bisogno quando è prossima alla maternità. Chi ama Dio e si sente amato da Lui, ama anche il suo prossimo e allora non c’è dignità o privilegio che possa frenare la concreta espressione della più squisita carità. Sembra poi normale che nella manifestazione operosa dell’amore si svelino anche i misteri reconditi di Dio. Elisabetta, mossa dallo Spirito Santo, esclama: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?». Vede in Maria la Madre del Mio Signore, il bambino che da oltre sei mesi porta in grembo, il futuro Giovanni Battista, le sussulta di gioia nel grembo. E Maria, che serbava nel suo cuore l’arcano mistero che stava per compiersi in Lei, esplode in un sublime cantico di lode, intona il suo Magnificat. Che bell’insegnamento per noi! Dio si svela e si fa conoscere dove l’amore trova le sue migliori manifestazioni. Ce lo conferma San Giovanni quando dice: «Dov’è carità e amore, lì c’è Dio». Ma lo stesso Gesù afferma solennemente che quello che facciamo nel suo nome ai nostri fratelli più bisognosi egli lo ritiene e lo premia come se fosse fatto a Lui stesso. Ci è di conforto infine scoprire la materna sollecitudine di Maria nei confronti delle nostre necessità. Ne avremo una conferma alle nozze di Cana; sarà lei ad accorgersi del disagio e a provvedere per la mancanza del vino chiedendo anzitempo un miracolo dal Figlio suo Gesù Cristo. Lei sa, ti conosce, chiedi alla Madre, lei saprà cosa fare… […]

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Vangelo del giorno : 2017-03-27 – Commento di lunedi’

Và, tuo figlio vive. ||| Gesù è la Vita e la Risurrezione nostra. Anche oggi, come ieri, leggiamo il Vangelo di San Giovanni Apostolo, il prediletto di Gesù e Maria. Egli oggi ci racconta che Gesù ritorna nella sua bella Galilea, e va proprio a Cana dove compì il suo primo ‘Segno’, cambiando l’acqua in vino. E questo bel miracolo Egli lo fece per obbedienza a sua Madre e per la gioia di due sposini, loro parenti. La presenza di Gesù e Maria a questa festa nuziale ci dice quanto Dio ami la famiglia, che Egli stesso ha voluto creare a sua immagine e somiglianza, e che Gesù ha elevato a Sacramento per dire a tutti: ‘Io vivo sempre con questa coppia santa, li renderò fecondi nel loro amore, li proteggerò, e li accompagnerò fino alla fine dei loro giorni’. Sì, Dio l’ama tanto la famiglia, ecco perché oggi satana e i suoi collaboratori la vorrebbero distruggere con leggi ingiuste e contro natura: convivenze, divorzi, aborti, matrimoni diversamente combinati, comunioni sacrileghe… Presto egli verrà con la sua grazia ma anche con la sua giustizia. Oggi invece viene a Lui, da Cafàrnao, un funzionario del re, per chiedergli la guarigione di suo figlio che stava morendo: “Signore, scendi prima che il mio bambino muoia!”. E Gesù gli rispose: “Và, tuo figlio vive!”, infatti mentre egli ridiscendeva verso casa, gli vennero incontro i suoi servi per dirgli: “Tuo figlio vive!”. Ecco, è proprio vero: Gesù è la Fonte della vita, ed è Dio Creatore come Dio Padre. Egli è per davvero il Figlio di Dio in persona! E chi crede in Lui è salvo in questo mondo e nell’altro. […]

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Vangelo del giorno : 2017-03-25 – Commento di sabato

Fìat volùntas Tua. ||| Il computo esatto di nove mesi dalla data liturgica della Natività del Signore ci dà il 25 marzo; anticamente però il mistero dell’Incarnazione si celebrava poco prima di Natale. Sant’Agostino è il primo che ci parla di questo giorno come giorno della Concezione del Salvatore nel Grembo della Vergine Maria. Oggi la Chiesa si allieta nella scena del vangelo che è ‘l’Annuncio del Signore alla Vergine Maria’. E’ il momento, misterioso e profondo, dell’Annunciazione del Verbo di Dio nel Grembo verginale di una Donna. L’esperienza totale, semplice e insieme sconvolgente, che questa giovane Donna d’Israele vive nell’accettare con piena coscienza l’invito e la Venuta di Dio. E’ gioia, per la Chiesa, immergersi nel mistero dell’Annunciazione perché la Chiesa, nel Cuore e nella coscienza di Maria, rivive profondamente sé stessa. La Chiesa esiste per ricevere continuamente il Verbo del suo Dio, che si fa Carne nel suo Grembo, come nel Grembo di Maria. E Lei rimane per sempre, la vera ‘Incarnante della Parola’, essendo vera Madre di Dio e vera Madre nostra Immacolata. La Chiesa esiste per essere del Cristo, con il Cristo e per il Cristo, dinanzi al Padre e dinanzi agli uomini. La Chiesa gioisce nel rivivere, con un memoriale attento e amorevole, la vicenda di Maria: “Eccomi, sono l’Ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua volontà!”. Questo grande evento è scena di Chiesa e, nello stesso tempo, è scena dell’umanità. E’ in Maria che si condensa questa vicenda umana, sempre incompiuta. E’ in Maria che, finalmente, la vicenda umana vive l’incontro fondamentale nel quale deve trovare la sua salvezza, l’incontro con il Creatore. E’ in Maria che la vicenda umana incontra Dio nel modo più concreto, più avvincente, più penetrante, perché Dio diventerà un uomo e si nasconderà nel Grembo di una Donna per nascere nel profondo dell’umano e, dal profondo dell’umano, ricreare la storia di tutti. Allora la scena del vangelo ridiventa non solo profondamente famigliare, ma profondamente necessaria. Noi abbiamo bisogno di rivivere quella scena. Noi, come Chiesa e come umanità, abbiamo bisogno di riaprirci al Dio che viene e dirgli: “Sii un Dio con noi! Noi abbiamo bisogno di dire a Cristo che è in mezzo a noi, che cammini e che venga, non solo in mezzo a noi, ma anche dentro di noi a fare la volontà del Padre suo. Noi, come Maria, dobbiamo sospirare Cristo, volere che Egli venga in noi e ci insegni ad essere, come Lui, gli esecutori della Volontà del Padre, coloro che sviluppano in questo mondo il progetto meraviglioso che il Padre ha pensato per salvarci. In un giorno come questo siamo invitati a rinnovare le nostre promesse battesimali, il nostro Eccomi, il nostro Fìat. La Madonna Santissima ci aiuti. […]

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Vangelo del giorno : 2017-02-02 – Commento di giovedi’

I miei occhi hanno visto la tua salvezza… ||| Sono già passati 40 giorni dal Santo Natale. E oggi è festa della Presentazione di Gesù al Tempio, e c’è la processione con le candele benedette. E’ una bella festa ed ha per protagonisti Gesù, Maria e Giuseppe: Gesù compie l’oblazione di sé al Padre, che si compirà poi sulla Croce. E Maria, assieme a Giuseppe, offre il suo divìn Figlio: inizia per Lei la lacerazione intima di una rinuncia che inaugura la sua missione di Corredentrice del genere umano. La processione con le candele benedette sviluppa il tema di Cristo che è “Luce del mondo”. San Luca ci racconta come San Giuseppe e la Madonna, secondo la Legge di Mosè, portano il Bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Essi lo offrono per noi al Padre, e un giorno, Egli sarà come Agnello Immacolato, che verrà sacrificato per noi sulla Croce. Mistero santo che si rinnova in ogni Sacrificio Eucaristico. Preghiamo San Giuseppe e Maria affinché offrano anche ognuno di noi al Padre in offerta a Lui gradita, e sempre unitamente all’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. In questo modo vivremo anche meglio la Consacrazione battesimale e noi, monaci quella monastica. Vivremo bene anche la nostra Consacrazione personale al Cuore di Gesù e di Maria, che ci sarà di grande aiuto a vivere, con più frutto, sia il nostro Battesimo e sia la nostra vita cristiana e quella religiosa. E chi è che si accorge del divino Messia, che entra nel suo Tempio Santo? Solo il vecchietto Simeone e una vecchierella, Anna di Fànuel… E perché soltanto loro due? E… tutti gli altri del Tempio di Dio, che erano i perfetti israeliti, gli osservanti della Legge dove sono…? Erano persone religiose e conoscevano tantissime cose, ma erano ciechi dentro al cuore perché privi di umiltà, e di piccolezza interiore. Infatti lo Spirito santo guarda solo il cuore: se dentro c’è terra buona per far germogliare la sua Parola, se c’è davvero posto per Lui, per il Signore. Pensate!… solo questa vecchierella e questo povero vecchietto accolgono il Figlio di Dio, che entra nel suo Tempio santo! E oggi com’è la situazione?!… E Simeone può anche profetizzare, illuminato dallo Spirito Santo, di cui è ripieno dentro l’anima: “Ora puoi lasciare che il tuo servo vada in pace… perché i miei occhi han visto la tua Salvezza, preparata davanti a tutti i popoli, Luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele”. Egli profetizzò anche a Maria, la Madre, una spada nel Cuore: “affinché siano svelati i pensieri di molti cuori” nella passione redentrice del suo Figlio Gesù, che è anche la sua passione dolorosa di Corredentrice del genere umano. […]

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Vangelo del giorno : 01/01/2017: Lc 2, 16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo. […]

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15/09/2016: Gv 19, 25-27

In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. […]