Santo Rosario con San Gabriele

rosario-mappaIL SANTO ROSARIO

Maria ha una posizione del tutto singolare nel mistero di Cristo e della Chiesa: è Madre del Figlio di Dio, cooperatrice del Salvatore, tutta santa, modello e madre della Chiesa, vicina con la sua intercessione e con la sua azione alle necessità di tutti gli uomini. Perciò giustamente viene venerata con un culto superiore a quello degli angeli e dei santi. I santi stessi gareggiano nella lode verso di lei. (Dal Catechismo degli adulti)

Testi Sacri Holyart.it

Il Rosario intero è composto di 20 decine (definite anche come 20 “Misteri”). Precedentemente erano 15, Giovanni Paolo II ha aggiunto i 5 Misteri Luminosi con Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae nell’anno 2002.

Un Rosario intero è diviso in quattro parti distinte (prima del 2002 erano solo 3 parti). Ognuna di queste parti è una Corona del Rosario (ciascuna è composta di 5 decine) e si possono pregare anche separatamente, in diversi momenti della giornata:
1 parte: cinque Misteri Gaudiosi (o Corona con i misteri della gioia)
2 parte: cinque Misteri Luminosi (o Corona con i misteri della luce)
3 parte: cinque Misteri Dolorosi (o Corona con i misteri del dolore)
4 parte: cinque Misteri Gloriosi (o Corona con i misteri della gloria)

Se si pregano solo cinque decine al giorno (una sola Corona), si usa pregare i Misteri Gaudiosi il lunedì e il sabato, i Misteri Luminosi il giovedì, i Misteri Dolorosi il martedì e il venerdì, i Misteri Gloriosi il mercoledì e la domenica.

Per dire un Rosario intero:
si recitano di seguito o suddivisi nella giornata tutti i 20 Misteri (cioè le 4 Corone). Volendo, si possono recitare solo i 15 Misteri (3 corone in totale) se non si comprendono i Misteri della Luce (ma si raccomandano tutti e 20 i Misteri)
L’ordine della recita delle Corone è: Misteri della gioia – della luce – del dolore – della gloria per ripercorrere tutta la vita di nostro Signore Gesù Cristo.
Per ogni Corona, si enuncia ad ogni decina il “mistero”, per esempio, nel primo mistero: “l’Annunciazione dell’Angelo a Maria”.
Dopo una breve pausa di riflessione, si recitano: un Padre Nostro, dieci Ave Maria e un Gloria.
Alla fine di ogni decina si può aggiungere un’invocazione.
Se si recitano tutte le 4 (o 3) Corone una di seguito all’altra, senza interruzione di tempo:
le PREGHIERE INIZIALI (il Padre, 3 Ave e Gloria) e le PREGHIERE FINALI (il Salve Regina, le litanie -facoltative- e le intenzioni del Santo Padre) si possono dire UNA SOLA VOLTA (Quelle iniziali prima di tutte le Corone, quelle finali dopo aver detto tutte le 4 (o 3) Corone.).
Se la recita delle Corone è suddivisa nella giornata, come spesso avviene, è bene dire sia le preghiere iniziali che quelle finali all’inizio e alla fine di ogni Corona.

PREGHIERE INIZIALI:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Dio vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
(1 Padre nostro, 3 Ave Maria, 1 Gloria) (facoltativi)

PER OGNI DECINA:
(1) Padre Nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male.
Amen

(10) Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell’ora della nostra morte.
Amen

(1) Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli.
Amen.

PREGHIERE FINALI:
– Salve, o Regina, madre di misericordia,
vita, dolcezza e speranza nostra, salve.
A te ricorriamo, esuli figli di Eva:
a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime.
Orsù dunque, avvocata nostra,
rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi.
E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno.
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

– Litanie

– PREGHIERE SECONDO LE INTENZIONI DEL SANTO PADRE PER L’ACQUISTO DELLE SANTE INDULGENZE
1 Padre, 1 Ave e 1 Gloria

PreghieraROSARIO CON S. GABRIELE

Il rosario è la preghiera mariana più diffusa. San Gabriele dell’Addolorata fin da bambino recitava ogni giorno con fervore il rosario. Nelle sue lettere esortava i familiari a pregare ogni giorno la Vergine Maria, specialmente con la recita del rosario, per essere benedetti dal Signore e per riuscire a fare sempre la sua divina volontà.

MISTERI GAUDIOSI

I MISTERO GAUDIOSO : ANNUNCIAZIONE

Dal Vangelo (Lc. 1, 28-31-38)
L’Angelo entrando da Lei disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te… Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù…».
Allora Maria disse: «Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».

Dagli scritti di San Gabriele:
Rispondi con il “fiat” all’annuncio dell’angelo, non volere la nostra rovina; mostraci amore e pietà.

Dalla Vita:
Assisi 1838 – Nasce Francesco Possenti, per gli amici e la famiglia Checchino, per noi, San Gabriele dell’Addolorata. Vivace, espansivo, affettuoso, volitivo e talvolta irrequieto: la gioia della casa e l’animatore dell’allegria tra gli amici. La vita di Gabriele è tutta una preparazione alla chiamata di Dio. A quattro anni Checchino perde la mamma e da questo momento crescerà sotto lo sguardo materno di Maria Addolorata. Proprio in lei troverà quella guida che, lungo un’infanzia e una adolescenza costellata di lutti e di malattie, lo porterà a comprendere ed accogliere la chiamata di Dio alla santità. L’annunciazione a Gabriele viene proprio dalla sua Madre celeste:
E’ il 22 agosto 1856 durante la processione della sacra icona della Vergine di Spoleto; Checchino al passare dell’icona sacra, protende gli occhi su quelli della Madonna, si sente penetrare del suo dolce sguardo e nel cuore una voce : “Che stai a fare nel mondo? Tu non sei fatto per il mondo. Segui la tua vocazione !”. A queste parole si alza, esce in pianto dalla processione e prende la decisione di farsi passionista.

II MISTERO GAUDIOSO : VISITAZIONE

Dal Vangelo di Luca (Lc 1, 39-41-43)
In quei giorni Maria si mise in viaggio… e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta… Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!…».

Dagli scritti di San Gabriele:
Hai servito a s. Elisabetta, e scegliesti sempre l’ultimo posto.
Confesso che non vi sia stata creatura che si sia umiliata più di te, e che nel mondo non vi può essere umiltà più grande della tua.

Dalla Vita:
Basilica di Loreto 1856 – Ai piedi di Maria, Francesco depone il passato e con animo risoluto prende quella via che in pochi anni lo condurrà alla santità. Gesù lo chiama alle asprezze del Calvario ed egli con animo eroico si mette per la nuova via di penitenza e di amore ripetendo: “Tu solo, mio Dio, tu solo! “
Gabriele sotto la guida amorosa di Maria eccelle presto in tutte le virtù proprie della santità:
l’umiltà – “Me lo dica padre se nel mio cuore c’è qualche cosa, anche piccola, che non piaccia a Dio, che io voglio strapparla ad ogni costo!”;
l’obbedienza e la docilità di spirito – “ Nell’ubbidire non cercherò il perché, il come. Conformerò il giudizio del mio intelletto a quello del Superiore, riflettendo che il comando è di Dio stesso e dirò: Io lo eseguo perché così volete, o Signore!”
la povertà e la carità – “ Io sono povero e non sono padrone neppure di un bicchiere d’acqua; eppure nulla mi manca… mi trovo contento e benedico l’ora che entrai in questa santa congregazione!”

III MISTERO GAUDIOSO – NATIVITÀ

Dal Vangelo di Luca (Lc 2, 4-7)
… Mentre si trovavano in quel luogo (Betlemme) si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.

Dagli scritti di San Gabriele:
Gesù venga a nascere nei vostri cuori; Maria con le sue preghiere ve lo mantenga in eterno, e Giuseppe ed i santi Angeli e pastori gli tengano compagnia ed intercedano per voi. Che la sacra famiglia ci prenda sotto la sua protezione.

Dalla Vita:
21 settembre 1856 – Entrando in convento, Francesco Possenti muore e rinasce a nuova vita in Gabriele dell’Addolorata. “Carissimo padre, l’infinita misericordia di Dio ha saputo ben disporre le cose, ed oggi, giorno di Maria santissima Addolorata, nostra protettrice e madre, con inesplicabile gioia ho indossato questo sacro abito religioso assumendo il nome di confratel Gabriele dell’Addolorata.”
In questa nuova vita unico pensiero è l’unione sempre più intima con Dio. Vivere e pensare alla presenza di Dio mediante la preghiera:” Che bella cosa mentre tutto il mondo è sepolto nel sonno, poter vegliare con gli angeli e cantare con loro le divine lodi!”
Dalla meditazione assidua dei patimenti di Gesù Crocifisso, Gabriele attinge quella generosità che lo porta a crocifiggere continuamente se stesso. Il pensiero di Gesù Crocifisso gli addolcisce ogni amarezza e penitenza.

IV MISTERO GAUDIOSO – PRESENTAZIONE AL TEMPIO

Dal Vangelo di Luca (Lc 2, 22)
Quando venne il tempo della loro purificazione, secondo la legge di Mosè, portarono il bambino (Gesù) a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore…

Dagli scritti di San Gabriele:
Tenete fissi gli occhi in Gesù e Maria, e vedete se qualsiasi tribolazione può eguagliare le loro pene. Soffrite di buon cuore per essi e ve lo sapranno ben ricambiare. Hanno patito essi che erano il re e la regina del cielo, se son voluti entrare nel regno beato, come di se stesso disse Gesù Cristo, e non vorremmo noi patire, non dirò per essi, diciamo così, ma per il nostro bene?

Dalla Vita:
22 settembre 1857 – Professione religiosa di Gabriele dell’Addolorata. Il noviziato è finito! L’officiante è sull’altare . Un diacono legge la Passione di Cristo. Le campane suonano a morto. Gabriele, ai piedi dell’altare, recita il programma della nuova vita: “Prometto a Dio onnipotente…povertà, castità, obbedienza. E in più di promuovere la devozione alla passione e morte di Gesù Cristo.”. Riceve una croce bianca sul petto: lo stemma dei Passionisti, la corona di spine sul capo e la croce sulla spalla.
“Carissimo padre…martedì per la grazia di Dio e la protezione della mia addolorata madre Maria, con indicibile gioia e consolazione furono appagati i miei desideri e feci la mia santa professione!”.

V MISTERO GAUDIOSO – RITROVAMENTO DI GESU’ AL TEMPIO

Dal Vangelo di Luca (Lc 2, 41-46)
Quando egli ebbe dodici anni, salirono di nuovo (a Gerusalemme) secondo l’usanza: ma trascorsi i giorni di festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme senza che i genitori se ne accorgessero.
Dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio seduto in mezzo ai dottori.

Dagli scritti di San Gabriele:
La mia vita è una continua gioia, i giorni, anzi, i mesi, passano rapidissimi, e troppo bene si sta al servizio di un Padrone e di una Padrona che giornalmente ripagano assai bene i servi, oltre la paga eterna che spero nella loro infinita misericordia vorranno concederci.

Dalla Vita:
Anche noi non abbiamo capito: la veloce corsa verso la sanità di Gabriele, la sua gioia nell’abbracciare la vita passionista, nella ricerca della sofferenza, della croce, del sacrificio di se stesso al Signore, abbandonato totalmente nelle mani di Maria. Ora ci accostiamo al suo capezzale per contemplare in Gabriele, la morte dei santi, di coloro che vivono la loro vita in Dio.
27 febbraio 1862 – E’ l’alba. Gabriele ricevuta l’assoluzione chiede l’immagine dell’Addolorata con il Crocifisso. La prende con gioia, la bacia e la pone sul petto, premendola al cuore e dando come uno slancio verso il cielo esclama: “O Maria, mamma mia, fa presto! Maria, madre di grazie, madre di misericordia, difendici dal nemico, accoglici nell’ora della morte!” Sono le ultime parole. Poi tenendo sempre stretto al petto il Crocifisso e l’Addolorata, china gli occhi come a dolce riposo: il respiro si fa più sottile. Tutta la comunità è raccolta attorno a Gabriele. All’improvviso il volto pallido e consunto si anima, gli occhi sfavillano e si fissano con vivacità in alto, sulla parete di fronte. Gabriele, con le mani calcate sul petto, pare sul punto di slanciarsi incontro a una suprema e cara visione che dolcemente lo chiama a sé: non è un morente, ma un serafino rapito in estasi d’immenso amore. I compagni sono ben certi che in quell’istante le speranze del santo sono pienamente appagate: Maria è là, a deliziare il suo prediletto figliolo col suo materno sorriso e a ricevere l’anima innocente tra le braccia per portarla in cielo. Non un movimento della persona, non un tremito. Gabriele è già volato in Paradiso. Sono le 6.30 del mattino del giovedì 27 febbraio 1862.

Gabriele e MariaMISTERI LUMINOSI

I MISTERO DELLA LUCE: “II Battesimo di Gesù nelle acque del Giordano”

Dal Vangelo di Matteo (Mt 3,16-27).
“Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed Egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di Lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: ‘Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”

Dagli Scritti di San Gabriele:
L’eterno divino Spirito in questi giorni scenda sopra di voi e dei fratelli, vi porti quello spirito di verità, spirito di consolazione, spirito di pace, caparra dell’eterna salute, e quella Madre santissima, pietosissima, tutta bontà e compassione verso le nostre miserie, vi rimeriti ed abbondantemente vi ripaghi quella tutta particolare cura e sollecitudine che avete avuto per la nostra salute ed educazione, e speriamo tutti un giorno vederci ricoperti dal manto di una sì amorosa Madre; confidiamo in Lei e siamo sicuri” (Lett. 14).

II MISTERO DELLA LUCE: “Gesù manifesta la sua gloria alle nozze di Cana rispondendo alla preghiera di Maria”.

Dal Vangelo di Giovanni (Gv 2,1-8).
“Tre giorni dopo. ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Era invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: ‘Non hanno più vino’. E Gesù rispose: ‘Che cosa posso fare, o donna? Non è ancora giunta la mia ora’. La madre dice ai servi: ‘Fate quello che vi dirà’. E Gesù disse loro: ‘Riempite d’acqua le giare ‘. E le riempirono fino all’orlo. Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui”

Dagli scritti di San Gabriele:
Michele mio, vuoi tu amare? ama pure. Ma sai chi? ama Maria. Chi più di Lei bella amabile potente? Essa amabile fedele e costante, Essa non si fa mai vincere in amore ma sempre superiore rimane. e nei pericoli Essa tosto accorre a liberarti, se sei afflitto ti consola, se infermo ti solleva, se bisognoso ti soccorre. Né guarda già quale uno sia stato. Solo che Essa veda un cuore che desidera amarla che subito accorre e gli apre il seno delle sue misericordie, l’abbraccia lo difende lo tiene consolato e perfino lo serve l’accompagna in questo poco tempo che viaggia per l’eternità, e poi (ah! fratello mio, questo è quello che più consola) in quel punto I veri amanti di Maria si consolano, invitano la morte, con pace si separano dai congiunti e dal mondo pensando che vanno a possedere in realtà l’oggetto dei loro puri amori, e che in eterno saranno alla sua presenza felici. (Lett. 41).

III MISTERO DELLA LUCE: “Gesù annuncia che il Regno di Dio si è fatto vicino e invita alla conversione del cuore

Dal Vangelo di Marco (Mc 1,14-15).
“Dopo che Giovanni fu arrestato. Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: “II tempo è compiuto e il regno di Dio si è fatto vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”

Dagli scritti di San Gabriele:
Ricordatevi che la via del paradiso è stretta e però bisogna farsi violenza. Non ci lusinghiamo che o per alcuni atti buoni, o per alcune preghiere, o per l’adempimento di qualche dovere cristiano si abbia da star sicuri del paradiso, no, la cosa non va così: una cosa soltanto di nostro obbligo in cui siamo trovati mancanti, sufficiente a formare un peccato mortale, è di fede che ci rende eternamente infelici. Ah, che alcuni vorrebbero accoppiare Dio e mondo, conversazioni e preghiere, teatri e visite alla chiesa, e poi tenersi sicuri del paradiso! Ah, no! questo è un inganno. Gesù ha detto: chi non porta la croce non può essere mio seguace, e quindi, chi vuol venire dietro di me rinneghi le sue tendenze, le Lettera 41:sue passioni, rinneghi insomma se stesso, prenda ogni giorno, notate queste parole, ogni giorno la sua croce e mi segua” (Lettera 31).

IV MISTERO DELLA LUCE: “Gesù, sul Monte Tabor, si manifesta agli apostoli nello splendore della divinità”

Dal Vangelo di Luca (Lc 9,29-35).
“Mentre pregava, il volto di Gesù cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con Lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. E dalla nube uscì una voce, che diceva: ‘Questo è il mio Figlio, l’eletto: ascoltatelo!'”

Dagli scritti di San Gabriele:
Quello che poi finalmente rende giocondo, dolce e soave il giogo del Signore, è la speranza, che da un giorno all’altro sciolto questo misero corpo, senza l’angoscioso pensiero o di roba o di figlio di altro che si lascia, si abbia a passare a godere Iddio per una interminabile eternità. (Lett. 34).

V MISTERO DELLA LUCE: “Gesù dona l’Eucaristia alla Chiesa come testamento d’amore”

Dal Vangelo
“Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1). “Mentre mangiavano prese il pane e pronunciata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate: questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per tutti in remissione dei peccati (Mt 26,26-28); fate questo in memoria di me” (Lc 22,19-20).

Dagli scritti di San Gabriele:
Se io non potrò vedervi, o carissimo padre, non dubitate, che vi rivedrò, se non corporalmente almeno spiritualmente, innanzi al SS. Sacramento, e nei dolori di Gesù e di Maria, come spero che vorrete voi fare lo stesso. E benedicendo il Signore insieme a Maria SS.ma queste visite, potremo ottenere quel soggiorno felice ed eterno per mai più separarci; lo stesso dite ai fratelli. (Lett. 16).

AddolorataMISTERI DOLOROSI

I MISTERO DOLOROSO – AGONIA DI GESU’ NELL’ORTO DEGLI ULIVI

Dal Vangelo di Luca (Lc 22, 39-42)
Uscito, se ne andò come al solito al monte degli ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo… si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e inginocchiatosi pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà».

Dagli scritti di San Gabriele:
Chi potrà mai ridire i dolori, gli strapazzi e le sofferenze che Gesù sostenne nel giro di poche ore… Vedete Gesù nell’orto degli ulivi, dopo essersi separato dalla desolatissima madre sua, come è pallido e tremante con la faccia al suolo.

San Gabriele riflette:
“Chi potrà mai dire i dolori, gli strapazzi e le sofferenze che Gesù sostenne nel giro di poche ore…Vedete Gesù nell’orto degli ulivi, dopo essersi separato con tanto dolore dalla desolatissima madre sua, come è pallido e tremante con la faccia al suolo: da tutto il corpo suda sangue… Oh, mio innocente Gesù, quale mai è il delitto che hai commesso per essere giudicato? Il tuo delitto, o Signore, è l’avermi troppo amato!”

II MISTERO DOLOROSO – LA FLAGELLAZIONE DI GESU’

Dal Vangelo di Matteo (Mt 27, 24-26)
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell’acqua, si lavò le mani davanti alla folla.
Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

Dagli scritti di San Gabriele:
Pilato vide che erano inutili tutti gli sforzi di salvare Gesù, ma volle tentare di placare la folla condannando Gesù ai flagelli. E’ difficile immaginarsi una scena tanto penosa.
In breve il corpo del Signore è tutto una piaga eppure non si desiste dalla brutale carneficina.

San Gabriele riflette:
“Pilato vide che erano inutili tutti gli sforzi di salvare Gesù, ma volle tentare di placare le folle, condannando Gesù ai flagelli. E’ difficile immaginarsi una scena tanto penosa. Legato a una colonna Gesù, i manigoldi come cani rabbiosi, si buttano addosso a quel mansueto agnello. Presi in mano i flagelli li fanno schioccare in aria e poi colpiscono il corpo verginale del Signore. Appare prima livido e poi, lacerandosi la pelle, comincia a scorrere il sangue. In breve il corpo del Signore è tutto una piaga eppure non si ferma la carneficina…Ah, caro Gesù, quanti crudeli tormenti sopporti per la mia salvezza!”
Nel meditare i misteri della passione di Gesù Cristo, Gabriele non si contentava di una considerazione superficiale, di affetti di amore, di compassione, di gratitudine, ma entrava a penetrare dei motivi per cui Gesù ha patito, dei sentimenti con i quali ha patito, della carità infinita con la quale ha patito.

III MISTERO DOLOROSO – LA CORONAZIONE DI SPINE

Dal Vangelo di Matteo (Mt 27, 28-30)
Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: «Salve, re dei Giudei!».

Dagli scritti di San Gabriele:
Contemplando questo Dio di amore tanto tormentato e deriso, con l’unico fine di farsi amare da noi, non puoi essere tanto sleale da negargli il tuo amore. L’amabile Signore sarebbe già morto sotto i tanti e così vari tormenti, ma egli per mostrarci la sua sete e il desiderio di patire per noi con la sua onnipotenza si sostiene in vita.

San Gabriele riflette:
“Dopo averlo flagellato, i carnefici escogitano nuovi tormenti per far soffrire Gesù. Si uniscono tutti della coorte, gli pongono sulle spalle un manto rosso, nelle mani una fragile canna e sul capo un fascio di spine. Con le canne calcano sulla testa di Gesù questo fascio di spine e gli sputano in faccia. Con risate e finti saluti, continuano a deriderlo e a tormentarlo… Contemplando questo Dio di amore tanto tormentato e deriso, con l’unico fine di farsi amare da noi, non puoi essere tanto sleale da negargli il tuo amore!”
Non contento di meditare e pregare la passione di Cristo, Gabriele ne parlava con molto affetto e fervore. Quelli che lo ascoltavano rimanevano edificati e penetrati di quello che confratel Gabriele aveva loro detto.

IV MISTERO DOLOROSO – GESÙ. SALE IL CALVARIO CARICO DELLA CROCE

Dal Vangelo di Matteo (Mt 27, 31-32)
Lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo. Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prendere su la croce di lui.

Dagli scritti di San Gabriele:
Gesù faceva veramente compassione mentre, dopo la condanna, portando la croce, si avvia al Calvario insieme agli altri condannati. Alcune donne nel guardarlo gli andavano vicino piangendo e si lamentavano di tanta crudeltà. Ma se queste piangevano chi può ridire il crepacuore della sua SS.ma Madre nell’incontrarlo?

San Gabriele riflette:
“Gesù faceva veramente compassione mentre, dopo la condanna, portando la croce, si avvia al Calvario insieme agli altri condannati… Maria guarda Gesù, ma non lo riconosce. Vede un uomo tutto intriso di sangue, coronato di spine, ricoperto di piaghe, che a mala pena si regge in piedi. Ma l’amore glielo rivela, il cuore glielo dice: È Gesù! Sì, è Gesù o desolata madre!”
Gabriele ripeteva che chi sarà stato devoto della Madonna e specialmente dei suoi dolori, non sentirà i dolori della morte, perché la Madonna non si fa vincere in cortesia, e che non sarebbe stato vinto dal demonio.

V MISTERO DOLOROSO – GESÙ È CROCIFISSO E MUORE SULLA CROCE

Dal Vangelo di Luca (Lc 23, 33-46)
Quando giunsero al luogo detto del Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra l’altro a sinistra.
… Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

Dagli scritti di San Gabriele:
Con il peccato, o Gesù, ti diedi la morte, ma non per questo voglio disperare del tuo perdono. Quelle piaghe mi chiamano, quelle braccia stese m’invitano, quel Cuore ferito mi offre un sicuro rifugio.

San Gabriele riflette:
“Giunti finalmente al Calvario i carnefici strappano di dosso le vesti a Gesù e lo fanno distendere sulla croce. Prendono le mani del Signore e con grossi chiodi gliele conficcano in croce, e lo stesso fanno dei piedi. Gesù comincia la sua lunga agonia: il sangue inizia a scorrere dalla croce. Gesù ha sete ma gli ingrati giudei ponendo su di una canna una spugna intinta di aceto, la porgono al moribondo Signore… e Gesù muore dicendo le ultime sue parole: TUTTO È COMPIUTO, chinando la fronte consegna al Padre l’anima sua.
Con il peccato Gesù ti diedi la morte, ma non per questo voglio disperare del tuo perdono. Quelle piaghe mi chiamano, quelle braccia stese m’invitano, quel cuore ferito mi offre un sicuro rifugio. E tu, desolatissima Madre, se sei restata priva del tuo diletto Figlio, accoglimi come figlio, anche se indegno. Nelle tue mani affido la mia causa.”

Settimana-SantaMISTERI GLORIOSI

I MISTERO GLORIOSO – GESÙ RISORGE DA MORTE

Dal Vangelo di Marco (Mc 16, 6-8)
«… Voi cercate Gesù Nazzareno, il Crocifisso. E’ risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto».

Dagli scritti di San Gabriele
Gesù, dopo tre ore di agonia, chinando la fronte consegna al Padre la sua anima. Egli ci apre così le porte del Paradiso che erano chiuse in eterno; ci prepara il celeste regno in cui gioiremo in eterno.

San Gabriele riflette:
“Gesù, dopo tre ore di agonia, chinando il capo consegna al Padre la sua anima. Egli ci apre così le porte del paradiso che erano chiuse in eterno. Dopo tanto dolore, Maria potrà rivedere il Figlio vincitore della morte; per prima vedrà Gesù che arreca la gioia ineffabile, così gioirà anche lei dopo tanto dolore.
Quello che rende giocondo, dolce e soave il giogo del Signore, è la speranza che da un giorno all’altro, sciolto questo misero corpo, senza l’angoscioso pensiero di roba o di figli o di altro che si lascia, si passerà a godere Dio per una interminabile eternità!”

II MISTERO GLORIOSO – GESÙ ASCENDE AL CIELO

Dal Vangelo di Luca (Lc 24, 50-53)
Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il Cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia.

Dagli scritti di San Gabriele:
Quello che rende giocondo, dolce e soave il giogo del Signore, è la speranza che da un giorno all’altro, sciolto questo misero corpo, senza l’angoscioso pensiero o di roba o di figli o di altro che si lascia, si passerà a godere Iddio per una interminabile eternità.

San Gabriele riflette:
“Siamo pellegrini e come tali non ci dobbiamo fermare per la strada di questo mondo ingannatore, ma teniamo sempre fissi gli occhi alla vera patria. Tenete fissi gli occhi in Gesù e Maria, e vedete se qualsiasi tribolazione può eguagliare le loro pene. Soffrite di buon cuore per essi e ve lo sapranno ben ricambiare. Hanno patito tanto essi che erano il re e la regina del cielo, se son voluti entrare nel regno beato, e non vorremmo noi patire, non dirò per essi, ma per il nostro bene? Per te, Maria, noi riceviamo il dono inestimabile della santa perseveranza. Seguendo te non devierò. Pregandoti non dispererò. Se mi mantieni non cadrò. Se mi proteggi non avrò paura. Con la tua guida non mi affaticherò, e te propizia, potrò raggiungerti.”

III MISTERO GLORIOSO – LO SPIRITO SANTO DISCENDE SU MARIA SS. E GLI APOSTOLI

Dagli Atti degli Apostoli (Atti 2, 3-4)
Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.

Dagli scritti di San Gabriele:
Credo, o Madre mia, che solo tu adempisti perfettamente il precetto di amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la volontà; fin dal primo istante del tuo concepimento hai amato Dio più di tutti gli uomini.

San Gabriele riflette:
“L’eterno divino Spirito scenda sopra di voi, vi porti quello spirito di verità, spirito di consolazione, spirito di pace, caparra dell’eterna salute. Credo, Maria, che era immenso fuoco di amore di cui ardevi verso Dio. Credo, Madre mia, che solo tu adempisti perfettamente il precetto di amare Dio con tutto il cuore, con tutta le mente e con tutta la volontà; fin dal primo istante del tuo concepimento hai amato Dio più di tutti gli uomini.

IV MISTERO GLORIOSO – MARIA È ASSUNTA IN CIELO

Dal Magistero della Chiesa (Lumen Gentium 62)
Assunta in cielo, Maria, non ha deposto la missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci i doni della salvezza eterna.

Dagli scritti di San Gabriele:
Nel punto della morte i veri amanti di Maria si consolano, con pace si separano dai congiunti e dal mondo; essi pensano che vanno a possedere in realtà l’oggetto dei loro puri amori, e che in eterno saranno felici alla sua presenza.

San Gabriele riflette:
“Disponiamoci santamente a celebrare la dolcissima ricorrenza dell’assunzione di Maria SS. al cielo. La nostra buona Madre si degni un giorno di trasportarci tutti con lei nei celesti tabernacoli, concedendoci fin d’ora il distacco dalle cose terrene e dalle creature. Questa nostra buona Madre faccia in modo che per i meriti acquistati con i suoi dolori ci possiamo trovare tutti insieme un giorno. Credo che ai tuoi devoti, o Maria, sarà aperta la porta del cielo. Tu sei la porta d’ingresso della celeste Gerusalemme, la porta del cielo, la felice porta del cielo, il veicolo al cielo.”

V MISTERO GLORIOSO – MARIA SS. E’ INCORONATA REGINA DELL’UNIVERSO

Dal Libro dell’Apocalisse (Ap. 12, 1)
Nel Cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle.

Dagli scritti di San Gabriele:
Maria è amabile, fedele e costante; non si fa mai vincere in amore ma resta sempre superiore. Nei pericoli subito accorre a liberarti, ti consola se sei afflitto, ti solleva se sei malato, ti soccorre se sei nel bisogno.
Solo che Maria veda un cuore che desidera amarla ed essa subito interviene e gli apre il seno delle sue misericordie, lo consola e perfino lo serve accompagnandolo in questo breve tempo che viaggia per l’eternità.

San Gabriele riflette:
“Fratello ama Maria! E non credere che l’amare, Maria, il conversare con lei, trattenersi con lei, perché non si vede con gli occhi del corpo, arrechi noia o sia privo di consolazione; no, anzi che le consolazioni, le allegrezze saranno tanto più pure, durevoli ed atte a saziare il cuore. Maria è amabile, fedele e costante; non si fa mai vincere in amore; nei pericoli accorre subito a liberarti, ti consola se sei afflitto, ti solleva se sei malato, ti soccorre se sei nel bisogno. Nel punto della morte i veri amanti di Maria si consolano, con pace si separano dai congiunti e dal mondo; essi pensano che vanno a possedere in realtà l’oggetto dei loro puri amori, e che in eterno saranno felici alla sua presenza!”

Salve Regina

Immacolata-1LITANIE MARIANE

DI SAN GABRIELE

Signore pietà!
Cristo pietà!
Signore pietà!
Cristo ascoltaci!
Cristo esaudiscici!
Padre del cielo, che sei Dio!
Figlio redentore del mondo, che sei Dio!
Spirito Santo , che sei Dio!
Santa Trinità, unico Dio!
Santa Maria
Santa madre di Dio
Madre addolorata
Madre benigna e misericordiosa
Madre e vergine amabile
Maria vera amante dei nostri cuori
Vergine annunziata
Vergine assunta in cielo
Vergine bella e potente
Avvocata nostra
Madre del Carmelo
Consolatrice di tutti
Consolatrice degli afflitti
Corredentrice nostra
Madre dal cuore purissimo
Figlia diletta di Dio
Vergine fedele
Invincibile come un forte esercito
Vergine della SS. Icone di Spoleto
Vergine immacolata della Piaggia
Regina concepita senza peccato originale
Impetratrice di grazie
Interceditrice per i peccatori
Liberatrice nei pericoli
Madre pietosissima e tenerissima
Madre tutta bontà e compassione
Madre della Pietà
Maria SS. della Quercia
Madre della santa Speranza
Madre dalla mano graziosa e misericordiosa
Madre delle misericordiose pupille
Padrona amorosissima
Nostra protettrice
Nostra regina amorosa
Regina del santo rosario
Rifugio dei peccatori
Scala unica per salire alla felice eternità
Signora nostra
Sollievo nelle malattie
Superiore a tutti nell’amore
Madre che sei tutto per noi

Agnello di Dio che togli i peccati del mondo: Perdonaci, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo: Ascoltaci, Signore
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo: Abbi pietà di noi

Prega per noi santa madre di Dio – Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

Preghiamo:
Infondi in noi la tua grazia, o Signore. Tu che all’annuncio dell’Angelo ci hai rivelato l’incarnazione del Cristo, tuo Figlio, per la sua passione e croce e per l’intercessione della Vergine Maria, di San Gabriele dell’Addolorata, Santa Gemma, San Paolo della Croce e di tutti i santi, guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Amen.

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11915 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.