Mercoledì 04 luglio 2018, XIII Settimana Tempo Ordinario

“Sei venuto prima del tempo a tormentarci?”.

E’ forse il miracolo più strano, compiuto da Gesù, soprattutto per quel particolare degli spiriti che entrano nei porci e li fanno precipitare nell’acqua. Il resoconto finale è uno solo: valgono più due uomini o duemila porci? E’ evidente che nel giudizio dei gadarèni valgono di più i duemila porci. “Vedutolo lo pregarono di allontanarsi dai loro confini”. E Gesù, che si era appena mostrato inflessibile con il male, liberando i due indemoniati, acconsente ora al desiderio degli abitanti del luogo, perché il Vangelo non è imposizione, ma invito. Questo episodio mette molto a nudo la nostra ipocrisia. Sì, proclamiamo il valore dell’uomo, i suoi diritti. Il che dimostra un sentimento fondamentalmente buono nel cuore di tutti, ma un sentimento che molto facilmente si scontra con altri sentimenti che pur sono nel cuore. Quanto è innata la nostra fragilità! La liberazione che ci propone Gesù può essere difficile, ci può costare. E non siamo sempre disposti a vedere buttata in mare la mandria dei nostri beni, piccola o grande che sia. Abbiamo sempre in mezzo a noi qualcuno o qualcosa da gettare in lago. Abbiamo sempre in mezzo a noi uomini distrutti che potremo far tornare a essere uomini dignitosi. Un’ultima considerazione. Tutto l’episodio potrebbe essere letto nella persona e nel ministero di Gesù. Davanti a Dio il male non ha nessuna libertà. L’espressione: “Sei venuto prima del tempo”, indica bene, ora, la liberazione dei due indemoniati, apportata prima della passione. L’uomo invece può anche rifiutare la salvezza. Il Signore ci rispetta, e se ne va con pazienza fuori della Città santa del nostro cuore chiuso e va verso il Calvario per completare il suo dono di amore, anche se rifiutato.

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11919 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.