Lunedì 22 aprile 2019, I Settimana Tempo di Pasqua

La pasqua che continua.

Le donne, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. È l’essenza dell’annuncio di Pasqua che riassume la missione perenne della Chiesa: con gioia grande e con il dovuto timore, tutti possiamo finalmente lasciare il nostro sepolcro, uscire dai sepolcri del nostro peccato, smettere il lutto e le paure, indossare l’abito della gioia, essere certi nella fede di aspirare alla risurrezione nostra e dell’umanità intera. Gesù risorto ci esorta: “Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli”, diventate cioè annunciatori e testimoni coraggiosi della sua e nostra risurrezione, fino agli estremi confini della terra. Infatti la missione inizialmente affidata alle pie donne, diventerà il mandato assegnato agli apostoli, ai loro successori e a tutta Chiesa: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura”. È e sarà un compito che si svolgerà perennemente con le due caratteristiche del timore, del sacrificio e della gioia; sarà la continuazione dell’”opera” del divino redentore, che quindi sempre racchiude passione, morte e la finale certa risurrezione. “Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi!”. San Pietro, superata la prova, rinfrancato e illuminato dallo Spirito, alza coraggiosamente la voce e comincia ad annunciare la pasqua: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole: Gesù di Nazareth, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni». La morte sia stata sconfitta per sempre, è una verità che noi cristiani in qualche modo lo crediamo, dopo secoli di storia però ancora non incide nella vita del mondo e della nostra umanità: siamo capaci di ignorare, dimenticare e nascondere il messaggio fondamentale che Dio ci ha donato con il rischio di ripiombare nei sepolcri del male. Scriviamo, incidiamo nel profondo della nostra anima il messaggio di Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno.
Credi, tu, questo?

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11574 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.