
Fonte e Autore dell’articolo: Aleteia.org
Pretendere che gli altri accolgano bene le nostre correzione implica anche il fatto di saperci autocorreggere, e di essere disposti a ricevere correzioni
di Blanca Sarres
Quando ero piccola, mio padre mi ricordava opportunamente la frase “Se parlando non devi dire niente di piacevole, è meglio tacere”. È la stessa cosa che il coniglietto del film di Bambi, Tippete, si sentiva dire da suo padre.
Devo riconoscere che quando mio padre me lo ricordava era per qualche ragione, e io analizzavo minuto per minuto ciò che avevo detto e fatto, per capire chi poteva essersi sentito offeso.
Non era un esercizio facile. Quando capivo cosa poteva essere stato inopportuno, non ero sempre d’accordo con lui. Mi dava fastidio essere corretta.
Col passare del tempo, però, ho capito che se lui mi consigliava con tanto amore era perché si aspettava il meglio da me, perché sapeva che potevo fare di meglio.
Ho anche scoperto che mio padre effettuava con insistenza una delle opere spirituali di misericordia: correggere chi è in errore. Non solo riguardo al dire o fare qualcosa di scorretto, ma anche su come farlo o dirlo.
Se discutevo il suo apprezzamento, mi difendevo appellandomi alla ragione, e lui mi faceva vedere che la ragione senza il cuore non serve a niente.
La nostra è una fede comunitaria
Questo, a volte, implica il fatto di riconoscere le debolezze del gruppo, della comunità, le cose giuste e gli errori delle decisioni congiunte e anche i punti di forza e di debolezza di ciascuno.
Lavoriamo per avvicinarci e avvicinare gli altri alla Buona Novella del Vangelo, ma a volte, quasi senza rendercene conto, otteniamo tutto il contrario.
Questo si può verificare per vari motivi: le nostre azioni non corrispondono alle nostre parole, ci esprimiamo in modo inesatto, ci manca formazione, ci perdiamo nella forma o perdiamo l’umanità.
È possibile che a volte nel nostro gruppo (di catechisti, animatori…) notiamo che qualcuno non rema nella stessa direzione degli altri, che il suo modo di esprimersi non è corretto o possiede conoscenze superficiali su qualche tema e ha bisogno di maggiore dominio.
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