
Un bambino che inizia a voler fare esperienza sulla propria pelle dell’avventura della vita. Si parla comunemente di «avventura» per esplicitare quel carattere imprevedibile della vita che sfugge ad ogni programmazione.
È «avventura» ciò che non è anticipabile nemmeno attraverso l’immaginazione e il progettare del bambino o dell’animatore…
Qualcosa che lascia disarmati e insicuri, ma su cui occorre rischiare, scommettere. In questo senso si può, anzi si deve, educare all’avventura. Vivere l’avventura è ancora qualcosa di ulteriormente formativo: scandaglia e fa emergere le risorse più impensate, arricchisce l’esperienza con la novità dell’imprevisto, fa vivere ogni giorno come se fosse il primo.
La fiaba come interfaccia della vita, l’avventura e il gioco in situazione fantastica, le attività e la riflessione per rielaborare quanto si sta vivendo, educano e sostengono il bambino nello spingersi oltre, senza paura.
Pinocchio, con le sue avventure, stimola i bambini ad affrontare l’avventura della crescita, del «farsi persona», con tutta la fatica e l’euforia che l’accompagnano.
Si avvicina l’estate
e in qualunque oratorio
E’ tutto un ribollire di iniziative,
un intensificarsi di progetti
di campi estivi, di uscite di gruppo,
di attività un po’ pazze
da vivere insieme;
si inventano o si ricercano esperienze
davvero a misura
di quel tempo felice e desiderato
da ogni bambino che sono le vacanze.
Anche la fantasia
degli animatori si scatena,
alla ricerca
delle avventure e dei giochi
più affascinanti,
spesso solo sognati
dai bambini
sempre più fermi
davanti al video.
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