2020-06-18 – Commento di Giovedì

Fonte dell’articolo silvestrini.org

Testi Sacri Holyart.it

Pater noster… ||| Il testo sacro della prima lettura ci invita a volgere lo sguardo verso Elia, di cui tesse l'elogio, ammirandolo e additandolo come colui di cui Dio si è servito per richiamare gli uomini ad onorare e venerare Lui, unico vero Signore. Nel vangelo Gesù insegna ai discepoli a pregare. La meravigliosa preghiera del Padre Nostro ci insegna non solo che noi sappiamo come pregare, ma ci indica anche ciò che noi, poveri mortali, dobbiamo chiedere a Dio, per la sua gloria e quanto da Lui ci attendiamo, nella nostra povertà. Oltre il pane quotidiano, cioè tutto ciò che ci è necessario per una vita serena, personalmente e socialmente, chiediamo il perdono dei nostri peccati e la capacità di perdonare. San Benedetto è molto attento circa il fatto del perdono reciproco, necessario sempre, ma in particolare quando si vive insieme, l'uno vicino l'altro: famiglia, comunità, gruppi, ambiente di lavoro… Il santo Legislatore Benedetto vuole che, sia alle lodi del mattino che alla preghiera del vespro, l'Abate reciti ad alta voce il Padre Nostro perché i fratelli si sentano spronati e impegnati al reciproco perdono ascoltando quelle parole: Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori (R.B. 13,13). Se recitassimo bene, adagio la preghiera del Padre Nostro, pensando a quello che diciamo, forse tante incoerenze nella nostra vita privata e comunitaria sarebbero evitate. Santa Teresa del Bambino Gesù, nei suoi giorni oscuri, si confortava e consolava nel recitare adagio, assaporando ogni parola di questa insuperabile preghiera.

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11919 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.