
Un solo pane! ||| Nel Vangelo di Marco anche le più piccole indicazioni hanno un significato che trascende quello letterario e ci inducono a importanti riflessioni: Quel solo pane nella barca ci induce a pensare alla Chiesa, la barca di Pietro e in quell’unico pane spezzato intravvediamo la santissima Eucaristia, unico, ma che è la suprema ricchezza. Con spavento e rammarico ci viene anche da pensare cosa potrebbe significare ai nostri giorni che i discepoli, noi, Chiesa, ci dimenticassimo di prendere e comprendere quel pane! Non solo perché pochi si accostano con cuore pulito alla sacra mensa, non solo perché sono sempre più frequenti casi di sacrilegi e di profanazione, ma ancor più perché la dimenticanza coinvolge e stravolge la dottrina stessa della fede nel sacramento e coinvolge la Chiesa anche nella sua gerarchia. Risuonano perciò opportune le ammonizioni di Gesù: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». «Avete occhi e non vedete», «Avete orecchi e non udite?». «Avete il cuore indurito?». Gesù ci dice di guardarci dalle false dottrine, dal lievito che non panifica e non è atto alla consacrazione. Ci invita ad aprire gli occhi alle indefettibili verità delle fede; per vedere, per udire, per illuminare della verità il cuore, per immergerci nel mistero con profonda docilità, con umiltà e fervore. Dopo le quotidiane prodigiose moltiplicazioni, gli incalcolabili benefici che da quell’ultima cena hanno santificato una schiera innumerevole di fedeli, dopo che noi, i viventi, abbiamo ricevuto grazie su grazie da quell’unico pane, Gesù deve ancora rimproverarci: «Non capite ancora?».
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