
Inviati nel mondo. ||| L’annuncio che Gesù è venuto a portare nel mondo deve raggiungere gli estremi confini della terra. Ha chiamato per questo i primi disposti a seguirlo. Ha promesso che sarebbero diventati pescatori di uomini. Li ha messi alla sua scuola, li ha preparati ad un compito arduo. Con fiducia poi li invia. L’evangelista dice «Incominciò a mandarli a due a due», è l’inizio di un’opera missionaria ininterrotta fino ai nostri giorni e sicuramente destinata a protrarsi nei secoli futuri. Gesù sa in che mondo dovranno andare e quindi li dota dei mezzi necessari: «Diede loro potere sugli spiriti immondi». Poca cosa, verrebbe da pensare: gli spiriti immondi sono il germe del male e del peccato in tutte le sue forme. Quel male deve essere purificato, tutte le sporcizie del mondo devono essere mondate; il peccato deve essere vinto e cancellato. Dovranno per questo predicare, invitare alla conversione, scacciare i demoni, ungere e guarire i malati. Poi ordina loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. Nessuna umana sicurezza anzi dice loro: “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”: tutto deve venire da Colui che invia i suoi, da chi dà loro il mandato. Le uniche certezze: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo», e: «Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro».
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