
I miei occhi hanno visto la tua salvezza. ||| Celebriamo oggi il primo solenne offertorio: Gesù viene portato al tempio per essere presentato al Signore: Maria, la Madre e Giuseppe adempiono un rito il cui significato va ben oltre e trascende il valore dell'antica prescrizione della Legge. Quella offerta, che poi diventerà dono supremo nell'immolazione di Gesù sulla croce, è stata presa a modello di tutti i credenti, ma particolarmente di coloro che si consacrano al Signore nei diversi ordini religiosi con una solenne professione di fedeltà e con i voti religiosi. Ad attendere il Bambino c'è un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. L'attesa della consolazione d'Israele è da sempre di tutti coloro che anelano ad un incontro con colui che porta la salvezza. Simeone ben ci rappresenta. Egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Così anche noi dovremmo accogliere Gesù e ogni volta benedire ed osannare alla divina misericordia. Di Simone si dice che era uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. La luce dello Spirito Santo, l'attesa che fa ardere in continuazione il cuore e genera la fiducia, sono ancora i presupposti perché la nostra vita di credenti in Cristo e ancor più se consacrati a Lui, diventi una'offerta continua al buon Dio che indissolubilmente ci unisce a quella di Gesù e della Madre sua la Vergine Maria.
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