
La bestemmia che nega l’Amore. ||| I santi in cielo cantano alla misericordia di Dio; per quell’amore hanno raggiunto la meta e ne godono per l’eternità; in vita ripetutamente ne beneficiamo nei sacramenti, come fonte di perdono e di riconciliazione. La malvagità dei soliti nemici di Gesù, ottenebrati dal male, nella loro cecità, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Giungono a dire in modo blasfemo e sacrilego che Gesù, splendore della gloria di Dio e rivelazione della sua immensa bontà e misericordia, era posseduto da uno spirito impuro. Attribuiscono a Gesù rinnegando così la sua divinità, nella spudorata menzogna, quello che essi erano realmente, assecondando nell’insanabile orgoglio le suggestioni diaboliche. Gesù a quel punto deve far comprendere tutto il peso e la gravità di quel peccato dicendo in modo solenne: “In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna”. Spogliare il Signore della sua più sublime virtù, della sua stessa essenza, bestemmiando così contro l’Amore, ci si priva volontariamente della possibilità del perdono; si ripercorre così personalmente il tristissimo percorso che ha scatenato l’inferno. Quando spegniamo e lasciamo morire la misericordia nasce l’inferno. Rifiutando e rinnegando l’Amore in Dio si rinnega il perdono e si rifiuta la misericordia. Così è accaduto a Satana, così accade inevitabilmente ai suoi seguaci. Ci conviene ripetere frequentemente: “Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui”.
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