
Con il sasso e con la fionda! ||| Davide fulvo, con begli occhi e bello di aspetto, a preferenza dei suoi fratelli tutti più vigorosi e appariscenti, viene scelto e unto Re da Samuele. Subito deve affrontare una prova umanamente impari. Un gigante guerriero dei Filistei, ritenuto imbattibile, lancia la sfida”. Davide è un ragazzo! Ma impavido dice: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta. Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai sfidato. In questo stesso giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani». «Nessuno si perda d'animo. Il Signore mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo». La fede rende forte e sicuro Davide: «Il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia». Probabilmente è lo stesso Davide che in un salmo così canta al Signore: «Chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre». Nel Vangelo è Gesù che con fermezza e sapienza sconfigge i soliti scribi e farisei: essi insistono sulla presunta violazione del giorno di Sabato e Gesù li smentisce clamorosamente prima con una domanda: «È lecito in giorno di festa fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?» e poi, svelando e mortificando la loro cecità e durezza di cuore, disse all'uomo che aveva una mano paralizzata: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. La risposta assurda e maligna è indice di una inguaribile e ostinata cecità: i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire.
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