2020-01-19 – Commento di Domenica

L’Agnello di Dio. ||| Isaia, con accenti profetici e messianici, ci descrive la gloria di Dio intesa e manifestata come una vocazione speciale, una predilezione divina e una missione particolare: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria». Il buon Dio forgia ognuno sin dal seno materno con i doni necessari per vivere e raggiungere la meta, per manifestare la sua Gloria. Del Messia il profeta dice: “Ora Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra». Così viene preannunciata la sua futura missione che sarà salvezza di tutti, sarà una salvezza universale. Gesù dirà di sé: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». San Paolo denomina i fedeli di Corinto, coloro che sono stati santificati e santi per chiamata. Poi scopriamo con lo stesso apostolo che la vocazione alla santità è universale: «Cristo ha amato la Chiesa – tutta la Chiesa – e ha dato se stesso per lei, per renderla santa». In questo contesto accogliamo la testimonianza odierna del Battista: «Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!» Ecco donde possiamo sperare di poter conseguire la santità, da Colui che è il Figlio di Dio, da lui che battezza nello Spirito Santo e che ha così cancellato il nostro peccato. La testimonianza del Battista è inconfutabile: «Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito come una colomba dal cielo e rimanere su di lui è il Figlio di Dio».

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Informazioni su Raffaele De Fulvio 11562 Articoli
Dal 18 ottobre è Superiore della comunità Passionista, vive a Bari e dal 1 novembre 2015 è Parroco della Parrocchia di San Gabriele dell'Addolorata in Bari.