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Vangelo del giorno : 2018-01-31 – Commento di mercoledi’

Donde gli vengono queste cose? ||| L’incredulità all’operato di Gesù viene proprio dalla sua patria, da chi lo ha visto crescere in quei trenta anni di umiltà, lavoro e sevizio. Gli anni trascorsi a Nazareth, con Giuseppe e Maria, non sono soltanto anni di crescita fisica; sono il nascondimento di Dio salvatore, che decide di condividere, lui con la creatura, tutta l’esperienza umana terrena. Sono il risultato di una scelta di umiltà vera, concreta e discreta del Dio che regna nei cieli; sono il passaggio temporale di una vita umanamente vissuta dal Dio creatore. Alla luce gloriosa della Morte e Resurrezione di Cristo, noi possiamo comprendere questi anni di silenzio ma che sono così difficili da accettare dai suoi contemporanei. In un certo senso, possiamo allora dire, che chi si mostra scettico nei Suoi confronti coglie in pieno un punto fondamentale del suo messaggio e della sua opera: l’umiltà del Dio che si nasconde. Hanno allora proprio ragione a chiedersi da dove viene la sapienza di Cristo; non è certo la sapienza umana spesso così piena di sé, così desiderosa di lustri e riconoscimenti, così pronta a mostrarsi superiore e talvolta orgogliosa! È tutt’altra Sapienza, che trova proprio nell’umiltà e nel servizio generoso il suo ambiente vitale. La questione che loro pongono è giusta, però non hanno il coraggio di aprire il cuore a tutto ciò che implica la risposta alle loro domande. L’invito per noi è lo stesso; in un società che si proclama cristiana, rischiamo di chiuderci al suo Amore e non comprendere in pieno il suo messaggio. […]

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Vangelo del giorno : 2018-01-31 – Vangelo di mercoledi’

2 Sam 24.2.9-17; Sal 31; Mc 6, 1-6. ||| In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. […]

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Vangelo del giorno : 2018-01-30 – Commento di martedi’

E non permise a nessuno di seguirlo fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni. ||| In alcuni momenti significativi, Gesù chiama a sé alcuni apostoli; saranno loro anche i testimoni della Trasfigurazione. Non è un privilegio concesso a pochi. È una consegna che gli apostoli prescelti dovranno custodire per poi condividerla nella fede della Resurrezione. Indica, quindi la solennità di un momento importante della missione di Cristo. È un episodio che può essere letto solo alla luce della fede, di una fede che, sgorgata dalla lettura delle Scritture, diventa piena nel Mistero di Cristo. Così, nella fede che salva e non solo guarisce troviamo il filo conduttore che lega anche l’altro bellissimo miracolo che ha operato Gesù con la guarigione della donna malata da dodici anni. Questo episodio, così bello ed istruttivo anche se preso isolatamente, non è quindi una interruzione narrativa; vuole sottolineare maggiormente la resurrezione della bambina nella fede e per la fede. La notizia della morte della bambina avviene quando Gesù non aveva ancora finito di parlare alla donna guarita. L’esortazione di Gesù, rivolta alla stessa donna a continuare nella fede, alimenta l’altro episodio. Chi ha chiamato Gesù per guarire la bambina, si trova di fronte alla ineluttabilità della morte. La presenza di Gesù non è l’appello disperato di chi non ha alternative ma è preghiera fiduciosa verso il Dio che salva. La fede che supera ogni ostacolo è l’apertura dei nostri cuori verso una vita nuova che trova in Cristo il Salvatore sempre pronto per guarirci e salvarci. […]

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Vangelo del giorno : 2018-01-30 – Vangelo di martedi’

2 Sam 18,9-10.14.24-25.30 – 19; Sal 85; Mc 5, 21-43. ||| ‡ In quel tempo, essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare. Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi e lo pregava con insistenza: «La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Or una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da quel male. Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il mantello?». I discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?». Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male». Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad aver fede!». E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava. Entrato, disse loro: «Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.Presa la mano della bambina, le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico, alzati!». Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare. […]

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Vangelo del giorno : 2018-01-29 – Commento di lunedi’

Và dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto. ||| Il miracolo descritto oggi, così movimentato e per certi versi paradossale, ci fa comprendere in queste parole di Gesù che egli si rivolge all’indemoniato guarito. Il miracolo si svolge nella Decàpoli, nella terra dove regna il paganesimo. Nella scena vi è un contrasto netto del comportamento di questo uomo; prima lo vediamo posseduto da una forza sovrumana, che lo vagare tra i sepolcri. In quella regione dobbiamo immaginarci luoghi impervi, solitari ed aspri dove è difficile la sopravvivenza. Dopo il miracolo ritorna in sé, calmo, rivestito ed è pronto per tornare alla sua casa, alle sua attività. Al centro l’intervento portentoso di Gesù. Non fermiamoci a considerarlo un episodio, anche imprevisto, ma poniamolo su un livello esistenziale e notiamo subito che l’esortazione di Gesù è per tutti noi! Proprio dove regna il massimo della incredulità, laddove vediamo e scorgiamo elementi che ci fanno pensare ad un nuovo paganesimo, proprio lì è il momento dell’annuncio è il luogo di mostrare la misericordia di Dio. È la vicenda di ognuno di noi; troppe volte legati da tante preoccupazioni, da tanti affanni dove la vita sembra ci faccia vagare nel buio ed invece in Cristo troviamo la pace e la possibilità di una vita pienamente vissuta. La salvezza personale diventa, quindi fonte di evangelizzazione, diventa messaggio di speranza. […]

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Vangelo del giorno : 2018-01-29 – Vangelo di lunedi’

2 Sam 15, 13-14. 30; 16, 5-13; Sal 3; Mc 5, 1-20. ||| In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese. C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare. I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati. […]